Un commento in poesia sul consiglio comunale dell'11 maggio 2015

 
    
 
 

 

 

In consiglio lunedì sera                                               

È finita una gran chimera!

 

Il Sindaco il bilancio falla!

Il consiglio raccoglie la palla!

 

E dice con gran fermento:

Niente tasse in aumento!

 

Chiedono un bilancio sostenibile!

Ed idee per renderlo credibile!

 

Si spremono la mente!

Arrivano le idee finalmente?

 

Ma se il bilancio è in affanno

Vuol dire che le idee non ci stanno!

 

 

Consuntivo bilancio 2014: Volantino Noi Gorgonzola distribuito prima del consiglio comunale dell'11 maggio 2015 

 

L’AVEVAMO DETTO che il “Nuovo inizio” sarebbe stato ben altro!

Questo bilancio consuntivo 2014 DIMOSTRA L’ INCAPACITA’ STRAORDINARIA DELL’AMMINISTRAZIONE STUCCHI di VEDERE LA REALTA’, di PROGETTARE E REALIZZARE UN FUTURO PER LA CITTA’ DI GORGONZOLA.  Straordinaria incapacità, perché, nonostante il bilancio preventivo 2014 sia stato presentato a giugno, quindi con 6 mesi di attività comunale già avviata, sono stati in grado di sbagliare le previsioni. Non tutte, ma quelle fondamentali, tali da confermare che le scelte politiche di questa Amministrazione sono “smodate” rispetto alla realtà economica che stiamo vivendo.

L’avevamo preannunciato nel 2013 e ribadito nel corso del 2014 che la politica dello spendi e tassa, quella con obiettivi di breve termine (la scadenza elettorale nell’ottica di ottenere consensi) fa agonizzare i cittadini, mette a rischio la sostenibilità dei bilanci e nuoce al bene comune.

Il bilancio consuntivo corrente 2014 comprova che l’eccessiva pressione fiscale, con le aliquote dei tributi locali al massimo, non è stata sufficiente a sostenere l’incremento delle spese correnti, voluto a tutti i costi dall’Amministrazione Stucchi.

Quanto sopra detto, ora lo spieghiamo con i numeri.

L’ Amministrazione aveva previsto un aumento delle spese correnti per il 2014 sul 2013 di   + 778.181 euro   (pari a + 5,36%)  e  un incremento delle entrate di  + 731.000 euro (pari a 4,78%). A consuntivo risulta, invece, un crollo delle entrate extra tributarie (ad esempio mense, affitti case comunali e altro ancora) per quasi 1 milione di euro. Questo crollo  delle  entrate  ha costretto la Amministrazione Stucchi a ricercare un risparmio in tutti i capitoli di spesa per rispettare il patto di stabilità. Li  ha costretti a ridurre le   spese  correnti  di  ben - 934.000 euro, passando da un preventivo di 15.306.518 ad un consuntivo di 14.372.187 euro.

Non sono riusciti, quindi, a spendere i 778.181 euro di maggiori spese preventivate e in più hanno dovuto spendere ancora meno dell’anno 2013, avendo inoltre stressato inutilmente i cittadini con l’aumento massimo di tutte le imposte senza che questi ne ricevessero dei miglioramenti.

I dati ci dicono chiaro che le entrate da imposte e servizi non sono più certe per il futuro e pertanto non potranno garantire un livello adeguato di spese correnti per mantenere lo stesso tenore di vita degli anni scorsi.

In conto capitale è andata ancora peggio: è successa un’ecatombe! Nel bilancio di previsione in conto capitale 2014 l’Amministrazione Stucchi al titolo IV prevedeva entrate per 5.130.988 euro e invece è riuscita ad incassare solo 960.894 euro, vale a dire - 4.170.000 euro! La causa principale di ciò deriva dal non aver potuto vendere immobili e volumetrie.

E’ palese ed innegabile che l’applicazione “dissennata” della repressione fiscale a livello nazionale e locale, unita ad una bassa crescita economica, portano e porteranno a bilanci non sostenibili.

Dai dati si evince che sottrarre liquidità ai cittadini con imposte patrimoniali, non favorisce gli investimenti nell’edilizia, ciò allontana gli operatori da tale mercato con grande sofferenza per le stesse entrate in conto capitale dei Comuni.

Pur avendo toccato con mano che la strada intrapresa presenta più insidie che vantaggi, questa Amministrazione non ha ancora ben capito la lezione, rimane sorda e cieca: ha già deciso di aumentare la COSAP per alcune categorie!

Qui non si tratta di inesperienza, ma di incapacità comprovata a governare, a trovare soluzioni anche difficili, ma che siano giuste per il quadro economico attuale, e concretizzare scelte politiche dirette a non prosciugare cittadini e risorse, a non desertificare il nostro futuro.

 

Noi Gorgonzola

 

POESIA PER L'AMMINISTRAZIONE

 “E per il 2015?

Con il signor sindaco Stucchi

un altro aumento di tasse

 ti cucchi?”

 

 

Gorgonzola, 11 Maggio 2015

 

 

Gazzetta della Martesana 9 maggio 2015

 

 

 

Il Giorno 8 maggio 2015

 

Intervento di Dario Papini alla riunione della Confcommercio del 27 aprile2015 a Gorgonzola sulla questione TARI

 

Sono alcuni anni che per fatti oggettivi e questioni di principio conduco una battaglia su quella che considero una tassa ambigua e iniqua.

La TARI, che nel corso degli anni ha cambiato una serie di nomi con un unico risultato, ogni qualvolta cambiava nome aumentava.

Il Comune di Gorgonzola fu tra i primi ad adeguarsi alla variazione da Tarsu a Tia.

Questo fece sì che aumentando le tariffe prima di altri Comuni si ha avuto la sensazione che gli adeguamenti tariffari degli altri apparissero maggiori rispetto ai nostri.   (Addirittura alcuni Comuni saltarono il passaggio di adeguamento delle tariffe di Tarsu e/o di Tia arrivando subito a TARI)    

Questi fatti possono aver minimizzato la sensazione dei costanti aumenti delle tariffe perché gli aumenti percentuali degli altri apparivano più elevati e quindi minimi per i gorgonzolesi.

La sequenza media degli incrementi tariffari è stata del 10% anno per anno mentre gli insoluti (cioè coloro che non ce la facevano a pagare) sono passati da una media del 3% per gli anni dal 2003 al 2008 al 6% del 2009 e all’11% del 2009.

La media del recupero crediti è stata pari al 50/55%.

Tutti dati del Comune.

A conferma della Curva di Laferr per cui ad un aumento di tasse si ottiene una diminuzione delle entrate.

Essendo prossima la presentazione del Bilancio preventivo e leggendo delle difficoltà alla quadratura dello stesso, sono realmente preoccupato perché sino ad oggi la soluzione individuata è sempre stata quella dell’aumento delle tasse, oltre ai rifiuti, l’IMU, l’addizionale IRPEF, la TASI.

Ora, salvo sorprese dell’ultimo momento queste ultime non possono più essere aumentate perché arrivate al tetto massimo di aumento consentito dalla Legge dello Stato già lo scorso anno.

Salvo quell’8 per mille che se inserito potrà finanziare le detrazioni di imposta TASI 1° casa e potrà essere fatto pagare anche agli inquilini con aggravio di burocrazia per i contribuenti ed Amministrazione pubblica.

Non resta che la TARI a cui attaccarsi.

Anche perché per stessa ammissione di alcuni Amministratori di altri Comuni, non di Gorgonzola questa tassa consente di recuperare fondi da destinare ad altro, anche se ciò è illegittimo perché Tassa e non imposta.

La Legge prevede la totale copertura dei “costi di servizio” con una ripartizione equa del carico impositivo.

I costi devono essere quelli del DPR 158 del 1999 ed elencati così:

1° con chiarezza, verità, e correttezza.    (art. 2423 codice civile)

2° competenza (art. 2423 bis cod. civ.)

3° inerenza, oggettivamente finalizzato alla gestione del servizio.

Quindi non altri scopi.

“La tariffa viene calcolata considerando una quota fissa relativa ai costi di attivazione e gestione del servizio che sono comuni a tutti ed una quota variabile relativa ai costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti riferita alle quantità di rifiuti raccolti”.

Nel 2006 il Ministro dell’Ambiente Ronchi disse che “i cittadini avrebbero pagato per i rifiuti non in base ai metri quadrati ma proporzionalmente alla quantità di rifiuti prodotta”

Ad oggi solo 250 Comuni su 8000 si sono adeguati adottando la tariffazione puntuale cioè pesano e misurano la quantità di rifiuti prodotta.

E qui viene il bello perché non è dato a sapere (al cittadino ma probabilmente non lo sa neppure chi amministra) la reale quantità di rifiuti raccolta e smaltita.

Non si sa neppure quale sia la superficie in mq ad uso abitativo ed a uso produttivo.

La superficie calpestabile è quella del DPR 198 del 23 /03/ 98?

Per il Comune sembrerebbe di no, anche se richiamato nel regolamento.

Per convenzione viene utilizzata una ripartizione di 61 e 39% fra usi domestici e non … su che basi scientifiche?

Non si ha il controllo sui rifiuti riciclati e relativi ritorni economici.

Nel 2013 la tassa per i commercianti è aumentata del 12% rispetto l’anno precedente.

Nel 2014 con un sensibile riduzione dei rifiuti prodotti (verifiche fatte personalmente presso commercianti e condomini) quantificabile in non meno del 40% le tariffe sui rifiuti sono rimaste invariate rispetto l’anno precedente mentre sarebbe stato logico una anche minima riduzione, sempre che sia veritiera l’affermazione iniziale della Legge e cioè che la tariffa deve coprire i costi del servizio, almeno per ciò che riguarda la raccolta e lo smaltimento.

Purtroppo pare che la Tari, come già detto, sia diventata una fonte alternativa di finanziamento da parte dei Comuni, che determinerebbe un incremento illegittimo delle tariffe.  (Dal Sole 24 Ore del 30 marzo 2015)

Gorgonzola da anni, e con questo intendo già con l’Amministrazione precedente ha avuto la tariffazione più alta in assoluto tra i Comuni serviti da CEM, sia per le attività produttive che per i cittadini.

Un esempio ci viene del raffronto con Cernusco sul Naviglio 33.000 abitanti ha un costo di parte variabile della tariffa per il 2015 di 1.558.213,82 euro

Gorgonzola, 20.000 abitanti nel 2014 ha avuto un costo di parte variabile di ben 1.631.300,52 euro il confronto parla da solo su come a Gorgonzola i costi siano fuori controllo.

Ciò significa che chi abita ed ha una attività produttiva in Gorgonzola oltre a pagare di più subisce un doppio aumento.

A domande di chiarimento precise agli Assessori di competenza, rivolte sia da me quale rappresentante dei commercianti sia come componente di una lista civica non rappresentata in Comune, nel mese di Maggio 2014 fu risposto che essendo politici e non tecnici non disponevano di dati tecnici, e che sarebbero stati forniti nel seguente mese di Settembre.    Ad una nuova richiesta formulata a Novembre ad oggi non è giunta alcuna risposta.

Quindi la conclusione che possiamo trarre è che non si vogliono dare risposte.

Perché così poca trasparenza?

Concludendo, poiché non è corretto formulare solo accuse senza presentare proposte di soluzione, eccone alcune:

- Conoscere quali quantitativi sono effettivamente raccolti e conferiti a CEM per pagare il giusto.

-  Al pari per quel che riguarda la raccolta differenziata e quanto si recupera.

- Dotare gli utenti dell’isola ecologica di un tesserino di riconoscimento quali residenti e autorizzati quindi a conferire rifiuti. Oggi a ciò che si dice chiunque può portare qualsiasi cosa e i costi sono solo sui cittadini.

Per ultimo invece di tirare a campare, aumentando la tasse per far quadrare i bilanci, consiglio di leggere il Report del 2013 di Assolombarda sull’Appetibilità dei Comuni per le attività produttive dove si evidenzia che laddove la tassazione in genere è più bassa le aziende si trasferiscono, generando lavoro e consentendo maggiori entrate.

Diversamente caricando sempre più l’esistente attività produttiva, prima o poi questa cesserà di esistere sul territorio e si insedierà dove troverà condizioni più favorevoli in termini di giusti costi.

In campagna elettorale si era spesso sentito parlare di fundraiser...che fine ha fatto?

Dico questo perché un articolo del Corriere della Sera del 16 Marzo presentava una serie di Comuni che avevano aderito ad un bando di Fondazione Cariplo che metteva a disposizione fondi (2 milioni di €) per interventi di riqualificazione di edifici pubblici e risparmi energetici ebbene qui in zona vi hanno partecipato e ottenuto fondi tra gli altri i Comuni di Agrate, Bellusco, Mezzago.

Non so se Gorgonzola abbia o meno partecipato, certamente si è persa un’occasione per risparmiare.

Così come si sono perse le occasioni dei bandi Regionali per i Distretti del Commercio e dei Distretti di Attrattività.

Ultima nota per i commercianti sulla base della quotazione dell’alluminio personalmente ho iniziato a stoccare le lattine che provvederò a conferire in proprio, vedendomele, a valutare circa 1€ al chilo in un anno… non sarà una gran cifra ma potrò utilizzarla per ridurmi la Tari.

 

Papini Dario

Noi Gorgonzola

 

Amministrazione Stucchi da cambiare!

 

Sin dal primo intervento sul bilancio 2013, abbiamo portato avanti delle critiche oggettive, basate sui numeri e non su preconcetti, a proposito di alcune scelte dell’Amministrazione Stucchi, che secondo Noi, erano e sono inappropriate e dannose.

Questa Amministrazione

- HA AUMENTATO LA SPESA IN MANIERA SOSTANZIALE E IMPRODUTTIVA, ma non ha generato un miglioramento della qualità dei servizi. Basta dare uno sguardo alle strade cittadine che sono piene di buche e di rattoppi, pericolose per la circolazione pedonale e dei veicoli. I continui aumenti di spesa, improduttiva, creeranno nel futuro crescenti problemi di copertura e di sostenibilità dei bilanci. Chissà perché le famiglie devono sopportare il peso della crisi economica, stringendo la cinghia e invece questa Amministrazione si sente autorizzata a spendere più di prima!

                                                                                                                            

HA AUMENTATO LE IMPOSTE LOCALI AL MASSIMO PREVISTO PER LEGGE. Si è accanita sulla casa e sugli immobili, colpendoli con imposte di natura patrimoniale, come se non si fossero fatti sacrifici per comprarli! L’ alto livello di pressione fiscale ha fatto precipitare, in termini di prezzi e di compravendite, il mercato immobiliare che dava lavoro a tante famiglie ed imprese artigiane e di riflesso ha impoverito le casse comunali per la caduta vertiginosa delle entrate dagli oneri da urbanizzazione; infine, non favorisce uno sviluppo delle attività produttive.

 

CI FA PAGARE UN PIÙ ALTO COSTO DELLA TASSA SUI RIFIUTI RISPETTO AD ALTRI COMUNI LIMITROFI, che applicano tariffe più basse. Nel piano finanziario dei rifiuti si sottraggono profitti e si aggiungono costi non di pertinenza (vedasi contributo MIUR sulle scuole pubbliche che dal 2014 viene accantonato per imprevisti, pur avendo una chiara finalità). Non ci vengono forniti dati certi (di controllo) sulle quantità/costi dei rifiuti prodotti e smaltiti. Abbiamo rilevato nel 2013 e segnalato all’Amministrazione Stucchi, che hanno condonato volontariamente 93.000 euro di insoluti, senza compiere gli atti di accertamento e di ingiunzione di pagamento, dovuti per legge, e facendo ricadere questo costo sugli altri cittadini paganti.

 

- HA FATTO PAGARE INTERAMENTE AI CITTADINI IL TAGLIO DEI TRASFERIMENTI STATALI, operazione necessaria di compartecipazione alla riduzione del debito pubblico nazionale e LA SPENDING REVIEW, processo volto a migliorare l'efficienza e l'efficacia della spesa pubblica (finanziaria 2007), come se noi cittadini fossimo mucche da mungere!

 

MALGRADO IL FORTE AUMENTO DELLE IMPOSTE E TASSE NON SI RIDUCONO I DEBITI.

 

- NON VALORIZZA IL PATRIMONIO PUBBLICO, quindi NON FAVORISCE MAGGIORI ENTRATE NELLE CASSE COMUNALI che potrebbero dare maggiore respiro ai cittadini ed evitare che questi vengano salassati da crescenti tasse ed imposte. Esempi recenti sono le scelte sugli oneri del C6 e/o sulle vasche volano.

 

- SULLA QUESTIONE DELL’UNIONE DEI COMUNI, Noi pensiamo che questa struttura lacunosa, non eletta direttamente dai cittadini, senza adeguate garanzie di controllo esterno, senza un chiaro piano finanziario, possa far invece aumentare i costi e quindi anche la pressione fiscale.

 

Rappresentare i cittadini è un fine nobile. Non è nobile, invece, gestire il bene comune impoverendo i cittadini e privandoli del loro futuro.

 

23 Aprile 2015

UNIONE DEI COMUNI: progetto senza chiarezza e non attendibile

 

Quanto è successo ieri sera in consiglio comunale a Gorgonzola per l’approvazione dello Statuto dell'Unione dei Comuni, secondo Noi, sa di

 fantascienza, ma è purtroppo la realtà.

A buonsenso, con i vostri soldi, vi imbarchereste in un progetto SENZA AVERE NEANCHE UN'IDEA DEI COSTI FUTURI? Noi certamente no!

L’Amministrazione Stucchi sì. I benefici di questa Unione ce li ha “propinati” come: meno costi (ma non si conoscono!) più risparmi (tutti da dimostrare e i numeri non li hanno ancora identificati!) che però "non sono considerati risparmi ma investimenti" (non quantificabili!) ..."per sviluppare competenze per contagio"(…eh che parliamo di morbillo!?).

L'idea dell’Unione dei Comuni deve essere supportata dai numeri, se no parliamo di aria fritta!!! Chi amministra sa cos’è un piano finanziario ed è fondamentale compilarlo evidenziando le economie e le diseconomie. Non è certo uno strumento da extraterrestri!

Andate a vedere lo Statuto approvato quando sarà pubblicato sul sito del Comune. Vi renderete conto che sono presenti delle lacune

 e che è stato strutturato e organizzato per accentrare potere e competenze e per autoregolamentarsi, eludendo così i singoli consigli comunali e i cittadini.

Alcuni consiglieri di maggioranza hanno espresso forti perplessità e carenze sostanziali su questo statuto ma l'hanno votato lo stesso...forse per "contagio" di fiducia?

E’ significativo segnalare che questo Statuto è stato approvato frettolosamente, con diversi refusi e senza osservare l’obbligo di legge sulla pari opportunità, disattendendo il nostro Statuto comunale di Gorgonzola all’ articolo.18 - Pari opportunità che dichiara:

“ 1. Al fine di realizzare condizioni di effettiva uguaglianza tra uomini e donne, deve essere, di norma, garantita la presenza significativa di entrambi i sessi nella Giunta Comunale, negli organi collegiali del Comune, nonché degli enti, aziende, società di capitale ed istituzioni da essi dipendenti.”

A nostro avviso, IN QUESTO PROGETTO NON C'E' CHIAREZZA e NON C'E' ATTENDIBILITA'!

 

                                                                                                                             Noi Gorgonzola

 

Gorgonzola, 1 Aprile 2015

Due semplici domande o più al nostro Sindaco sulla tassa rifiuti (TARI)... CHE NON HANNO MAI AVUTO RISPOSTA

 

Egregio Sindaco,

Dal bilancio preventivo 2014 abbiamo rilevato che il contributo ministeriale (Miur) per lo smaltimento dei rifiuti delle scuole statali non è stato inserito correttamente come detrazione, bensì come costo aggiuntivo. Conseguentemente i costi della tassa sui rifiuti sono aumentati per i cittadini, anziché diminuire?

Come mai nei bilanci del nostro Comune i contributi ministeriali per lo smaltimento rifiuti scuole statali (Miur) sono sempre riportati con importi inferiori a quanto realmente indicato nel sito del Ministero?

Abbiamo riscontrato 20.000 euro di costo diserbo: qual ‘è l’attinenza con i rifiuti?

Esiste una voce recupero dell’evasione rifiuti?

L’Amministrazione inserisce degli importi per 70.000 euro come insoluti alla voce fondo rischi crediti a carico dei contribuenti che pagano la tassa dei rifiuti. L’articolo 14, comma 19, Decreto Legge del 6/12/11, numero 201 autorizza la creazione di un fondo riduzione ed esenzione a carico del bilancio generale del Comune: perché non lo applicate?

Se fossero messe a posto tutte le incongruenze rilevate nella redazione del piano finanziario e brevemente sopra menzionate, secondo Lei il cittadino non avrebbe una significativa riduzione dei costi nel proprio F24 del 2015?

Ringraziamo anticipatamente per la Sua cortese risposta.

 

 

Gennaio 2015,    Noi Gorgonzola

SUI RIFIUTI: Lettera protocollata 20 gennaio 2015

 

Gorgonzola, 20 Gennaio 2015

 

P1/15Rifiuti: lettera protocollata 20 gennaio 2015

 

Egregio Signor Sindaco,

Per trasparenza abbiamo richiesto all’Amministrazione Comunale la pubblicazione (non ancora attivata) dei dati sullo smaltimento dei rifiuti a Gorgonzola, come vengono calcolati i costi di gestione dello stesso e del riciclo. Avremmo voluto che tutti i cittadini fossero in grado di verificare la situazione rifiuti a Gorgonzola e si spiegasse così perché abbiamo la tariffazione più alta fra i comuni della Martesana. Abbiamo forse più spese?

Abbiamo rilevato dal bilancio preventivo 2014 che le voci dei costi fissi e variabili per il contributo Miur per lo smaltimento dei rifiuti non sono stati inseriti come detrazione, bensì come costo aggiuntivo. Il Ministero dell’Istruzione provvede al pagamento della tassa sui rifiuti prodotti dalle scuole statali, corrispondendo direttamente ai comuni un contributo forfettario che (calcolato in base alla popolazione scolastica) va detratto dai costi complessivi del piano finanziario dei rifiuti.  Queste voci quindi vanno con segno meno e non con segno più!

Avendo sommato nel piano finanziario questo contributo, l’Amministrazione ha conseguentemente aumentato il costo complessivo ripartito tra i cittadini e pagato con la Tari (Tassa Rifiuti).

Ci chiediamo inoltre come mai nei bilanci del nostro Comune i contributi Miur sono sempre riportati con importi inferiori a quanto realmente indicato nel sito del Ministero.

Come mai il costo dello smaltimento dei rifiuti mercatali è di circa 39.000 euro e le entrate relative al pagamento effettuato dalle bancarelle del mercato sono di soli 9.000 euro circa?

Abbiamo riscontrato infine 20.000 euro di costo diserbo: non ne capiamo l’attinenza!

Perché non c’è alcun importo iscritto alla voce “evasione”, Suo cavallo di battaglia, per i rifiuti?

L’Amministrazione inserisce l’importo di 70.000 euro di insoluti alla voce fondo rischi crediti, a carico dei contribuenti che pagano la tassa dei rifiuti. L’articolo 14, comma 19, Decreto Legge del 6/12/11, numero 201 autorizza la creazione di un fondo riduzione ed esenzione a carico della fiscalità generale: perché non lo applicate?

Noi pensiamo che la riduzione di quasi 20.000 euro del costo complessivo rifiuti preventivato nel 2014 rispetto all’anno precedente 2013, possa aumentare nel bilancio, se fossero messe a posto tutte le incongruenze rilevate nella redazione del piano finanziario in corso e brevemente sopra menzionate. In questo modo, a nostro avviso, il cittadino avrebbe una sicura riduzione dei costi nel proprio F24 del 2015!

 

 Franco Lo Presti

Noi Gorgonzola

 
 
 

    Natale 2014          

 

 

CARO BABBO NATALE,

TI PREGO FA UNA MAGIA:

CHE L’AMMINISTRAZIONE STUCCHI NON SI PORTI VIA

CON LE IMPOSTE

LA CASA MIA.

 

I CONTI NON TORNANO AL CITTADINO

PERCHE’ L’F24 L’HA RESO POVERINO,

NEL NEGOZIO LA TREDICESIMA NON SPENDE

E LA COMMESSA LO STIPENDIO NON PRENDE.

 

SE SI AUMENTA LA SPESA CORRENTE

SI METTE IN CRISI TUTTA LA GENTE.

 

 

 

AUGURI A TUTTI DAL GRUPPO

         Noi Gorgonzola      

LETTERA PROTOCOLLATA SULLA QUESTIONE DEI CAMPI DA TENNIS,  18 dicembre 2014

 

ATTENZIONE: EGR. Sigg. sindaco Angelo Stucchi, assessore Nicola Barile, presidente del consiglio comunale Osvaldo Vallese. 

    

                                               

 

OGGETTO:  CAMPI DA TENNIS  e Secondo atto aggiuntivo nuovo centro sportivo relativo al C.c. n°31 del 7-5-2012

Egregi Signori,

Nella seduta del consiglio comunale del 12 dicembre c.a., si è discusso sui campi da tennis in costruzione nel centro sportivo di Via Toscana e della fidejussione bancaria rilasciata dal Comune a favore dell’Istituto bancario a garanzia delle obbligazioni contratte dalla Società Martesana Sport.

E’ con rammarico che nonostante il nostro sollecito con lettera protocollata del 3 giugno 2014 la Vostra Amministrazione non abbia mai dato risposta e soprattutto non abbia mai voluto riproporre al consiglio comunale l’atto in oggetto e il suo piano economico-finanziario rimasto in sospeso dal marzo 2013. Si evince dal vostro comportamento la mancanza di volontà a compiere un atto di trasparenza verso i cittadini di Gorgonzola.

Rispetto al II atto aggiuntivo proposto nel 2013, sono evidenti delle variazioni, che non sappiamo se e quando siano state ratificate. Anche nel piano economico ci sono dei cambiamenti, vedi l’allungamento della durata della fidejussione a seguito della richiesta fatta dalla Martesana Sport all’Istituto finanziario di sospendere il pagamento della quota capitale per un anno. Questo comporta un diverso piano di ammortamento del mutuo ed evidenzia in questa fase una scarsa capacità della società che gestisce il centro sportivo a creare un cash-flow atto a rimborsare la quota capitale.

A nostro avviso non si può non mettere al corrente il consiglio comunale di come procede il piano economico-finanziario, della sua sostenibilità in questo momento di crisi e del suo equilibrio. Ci sembra opportuno conoscere come viene tenuto sotto controllo questo equilibrio, il cui mancato raggiungimento potrebbe avere delle conseguenze serie sul bilancio del nostro Comune e quindi sui cittadini gorgonzolesi.

Distinti saluti

Noi Gorgonzola

 

 

Alt alle tasse e alle imposte,  12 dicembre 2014

In primavera 2014, prima che l’Amministrazione Stucchi presentasse il bilancio preventivo 2014, il COMITATO ALT ALLE TASSE usciva 

con un volantino che evidenziava le drammatiche condizioni in cui versava l’economia italiana, sinteticamente alcuni dati economici generali e concludeva con dei suggerimenti di cose da farsi o da non farsi.

Riportiamo qui di seguito alcuni punti fondamentali:

“(…) Mentre il nuovo governo ha espresso la volontà di stangare il risparmio e ha approvato l’aumento della Tasi l’economia nazionale è in netto peggioramento.

1-     Le entrate Irpef del 2013 sul 2012 sono diminuite di 607 milioni;

2-     Le entrate sono state salvate da avvenimenti tampone come il super acconto delle imposte Ires pagate dalla banche, imprese e compagnie. Questo è stato un provvedimento una tantum.

3-     La disoccupazione cresce al top del 1977: 12,9%  e per i giovani picco al 42,4% .

4-     La Corte dei conti dice che i conti non tornano né per imboccare la ripresa e né per garantire il percorso di rientro dal disavanzo, che è poi l’impegno inderogabile con la UE.

5-     A febbraio l’indice del clima di fiducia dei consumatori diminuisce a 97,5 da 98,0 del mese precedente.

6-     Il crollo nei consumi alimentari che sono tornati indietro di oltre 30 anni sui livelli minimi del 1981. E’ cambiata la composizione della spesa per effetto della crisi, che ha costretto le famiglie ad una profonda spending review, con pesanti conseguenze sulle imprese del settore alimentare.

7-     L’aumento della tassazione totale dall’introduzione del federalismo fiscale, ultimi 20 anni, è stato del 130%. L’imposizione locale, nello stesso periodo, è passata dal 5,5% al 15,9% sull’imposizione totale, quindi si è triplicata.

 

In conclusione quanto scritto sopra è di monito per l’Amministrazione Stucchi a non intraprendere per il bilancio di previsione 2014 un aumento ulteriore delle imposte locali. Di tenere conto delle difficoltà evidenti e sostanziali di tutte le famiglie. Qui non si tratta di agevolare alcuni a discapito di altri, ma di cambiare rotta: è necessario detassare!(…)”

Per tutta risposta al nostro monito di non spremere ulteriormente i cittadini e ignorando anche i tanti suicidi ( circa 1 suicidio ogni 2 giorni) di lavoratori, imprenditori e disoccupati,   l’ amministrazione Stucchi ha continuato imperterrita sulla strada di TASSARE E SPENDERE, PENSANDO CHE IL CICLO ECONOMICO NEGATIVO FOSSE UNA FAVOLA E BASTA!

 

Le entrate correnti del nostro Comune sono aumentate grazie alle imposte e tasse portate al massimo consentito per legge  e ciò lo si evince dal seguente specchietto:

anno 2012, finisce l‘amministrazione Baldi con entrate correnti di 15.651.192 euro;

anno 2013, primo anno dell’amministrazione Stucchi, le entrate correnti balzano  a 16.654.010 euro (inclusa IMU lorda), ovvero un più 6,4%in valore assoluto + 1.002.818 euro

grazie all’ aumento della pressione fiscale;

anno 2014, secondo bilancio dell’Amministrazione Stucchi, le entrate correnti balzano  a 17.423.908 euro (inclusa IMU lorda ), ovvero più 11,33% rispetto all’anno base 2012, in valore assoluto + 1.772.716 euro grazie all’ulteriore aumento della pressione fiscale.

La Curva di Laffer dimostra che, oltre certi limiti, l’aumento della pressione fiscale è controproducente, non solo per lo sviluppo dell’economia, ma anche per la stessa finanza pubblica, in quanto genera una diminuzione delle entrate.

Infatti, il risultato della politica miope e poca attenta alle difficoltà generali del Paese è che il nostro Comune non incassa più soldi in conto capitale ( es. voce vendita di beni ed oneri di urbanizzazione ).
Noi non ci stancheremo mai di ricordare alla Giunta Stucchi che le spese correnti sono improduttive, mentre quelle produttive di occupazione e maggior reddito sono quelle  in conto capitale, esattamente il contrario di ciò che è stato fatto da questa Amministrazione.

L’osservazione di tutti questi fatti ci porta a ribadire che bisogna essere capaci di fare cose difficili, tagliando gli sprechi, le malversazioni e le furberie nascoste dentro la spesa pubblica e di non favorire il fiume dell’ELEMOSINA:

PER IL 2015 BASTA  AD AUMENTI DI SPESA E DI IMPOSTE!

 

 

 

12 Dicembre 2014

ASSESTATO DI BILANCIO 2014,  novembre 2014

 

Ve lo avevamo detto!

Questo e’ il primo e sintetico commento sull’ assestato di bilancio presentato lunedi’ sera in consiglio comunale.

La consueta politica, miope e desertificatrice, dell’aumentare continuamente la spesa corrente e le imposte, al massimo dei massimi (consentito dal Governo), non ripaga, ma affonda sempre piu’ la nave. E’ un circolo vizioso che va fermato e invertito.

Il tartassare case/immobili, ad esempio, sta impoverendo tutti, i cittadini, le imprese e quindi anche i comuni che devono gestire i loro bilanci:

mancano le entrate dagli oneri da urbanizzazione, da sempre basilari nei bilanci comunali, e quelle provenienti dalla vendita di proprieta’ comunali, destinate agli investimenti…cosi’ non ci sono soldi in conto capitale che servono allo sviluppo di una citta’.

Il pareggio di bilancio e’ stato raggiunto grazie ai 'maggiori' trasferimenti ricevuti dallo Stato, che erano sottostimati nel bilancio preventivo, ma di fatto oggi coprono le minori entrate.

Le amministrazioni pubbliche devono agire con lungimiranza; il che significa oggi innanzitutto contenere la spesa corrente per poi nel tempo ridurla e anche non aumentare le imposte, per poi gradualmente abbassarle, al fine di rinnescare un circolo virtuoso che non uccida famiglie e imprese e aiuti la ripresa economica. L'arte dell'amministrare non si deve impostare sui ‘capricci politici’, ma deve avere una visione di lungo periodo, coniugata ed adattata alla realtà che si vive!

Oggi la maggioranza chiede collaborazione alla minoranza, ma Noi Gorgonzola abbiamo gia’ dato segno di quanto era necessario fare, scrivendo articoli e distribuendo volantini. Allarmati dalla grave situazione economica, il Comitato Alt alle Tasse era in piazza e ad ogni consiglio comunale dei mesi scorsi ha consegnato agli amministratori, consiglieri e cittadini presenti, dei volantini con le indicazioni e i principi sinteticamente riportati in questo articolo.

Questa amministrazione deve cambiare registro per il bene dei cittadini di Gorgonzola. Stiamo aspettando dei segnali concreti e non parole!

 

Elvira Faenza

 
 

SULLA TARI, ottobre 2014

 

I tempi sono duri per i cittadini, l’amministrazione pubblica però aumenta comunque le spese correnti. Ci vuole un’inversione di marcia a questa “abitudine” che peggiora sempre più la situazione economica, il nostro benessere e quindi il nostro futuro.

Per questo motivo Noi Gorgonzola ritiene importante suggerire a chi ci governa un modo per migliorare le risorse, alleggerire i contribuenti dalle pesanti tassazioni e segnalare quando non vi è sufficiente trasparenza.

I bilanci devono essere facilmente leggibili dai cittadini: i dati devono essere chiari e confrontabili di anno in anno e ciò non avviene. Un anno, una spesa è singolarmente riportata, il seguente viene conglobata in altre voci e così - per i cittadini e pensiamo anche per chi deve gestire - diventa difficile poter tenere sotto controllo quanto avviene.

Un esempio riguarda lo smaltimento dei rifiuti.

Per il principio di trasparenza e per una consapevolezza civile, è opportuno sapere quanti rifiuti si smaltiscono sul nostro territorio e come. Vorremmo che fossero pubblicate sul sito del Comune delle tabelle con le quantità di rifiuti divise per anno e tipologia, prodotte dalle famiglia, dalle attività produttive (includendo i mercati, sagre e fiere) e dall’uso pubblico (giardini, parchi, strade ecc.); uguale schema per i rifiuti riciclabili, considerando anche che Gorgonzola ha una sensibilità comprovata su questo argomento.

Vorremmo ben chiari i corrispondenti costi, tariffazioni ed entrate.

A giugno scorso, con lettere protocollate, abbiamo invitato l’amministrazione comunale a organizzarsi in tal senso e soprattutto a effettuare maggiori controlli su queste voci.

Chi controlla se le quantità prodotte di rifiuti a Gorgonzola e conferite in discarica siano quelle effettive?

Ci chiediamo: per migliorare i costi di gestione si è mai verificato che non sussistano dei subappalti che possono far lievitare gli stessi? Se sì, cosa si pensa di fare per abbattere i costi? Esiste un borsino sui rifiuti riciclabili, potrebbe essere interessante per il Comune occuparsi della vendita diretta di alcuni rifiuti riciclabili e quindi tenere per sé le entrate da questa voce?

Visti i tempi difficili, i cittadini gorgonzolesi meriterebbero di avere dei benefici in bolletta da questo impegno, oltre che essere considerati virtuosi!

Altra questione delicata è quella del principio di “chi inquina paga” su cui si fonda la tassa sullo smaltimento dei rifiuti.

Nel 2013 l’importo di chi non ha pagato questa tassa era di 93.000 euro, contro i circa 2.000 del 2012. Per il 2014, si prevede un fondo rischi di circa 70.000 euro e il costo di un avvocato per il recupero crediti per 25.000. Riteniamo che l’Amministrazione debba impegnarsi per far sì che questa insolvenza non ricada sui cittadini paganti e virtuosi. Suggeriamo delle forme di rateizzazione concordata. Sollecitiamo l’amministrazione a porre questo fondo rischi non alla voce smaltimento rifiuti, ma a carico della fiscalità generale per evitare che “chi non inquina, paghi più del dovuto”.

Elvira Faenza

 NON è vero che l'amministrazione Stucchi sia riuscita a comprimere i tributi!

 

Noi Gorgonzola  vuole essere chiaro con i cittadini e quindi evidenziare che non è vero che questa Amministrazione “ sia riuscita a comprimere i tributi ” come ha dichiarato in consiglio comunale

                                                               perché

in realtà tutte le imposte sono state alzate al massimo previsto  per legge :

1 – IMU :Imposta su  tutti gli immobili ad esclusione della prima casa. Aliquota applicata 10,6 per mille, il massimo consentito dalla legge.

2- TASI: una  nuova imposta che copre i costi dei servizi comunali ed ha  la stessa base imponibile dell’imu prima  casa,  con aliquote e detrazioni diverse dall’imu.  Aliquota 2,5 per mille, il massimo consentito dalla  legge.

3-TARI che sostituisce la TIA, TARSU   e dopo  Tares.  Adesso la tassa  ex tariffa diventa un capitolo di imposta unica comunale ;  forse perché ci sarà, in futuro prossimo ,  la trasformazione  della tassa dei rifiuti in Imposta?  Vale a dire: esisti e quindi paghi a prescindere dalla produzione  di rifiuti ?

Questa Amministrazione parla di aver autofinanziato le detrazioni Tasi.

 Ma come hanno fatto  ad autofinanziarsi se il gettito Tasi al netto delle detrazioni  è quasi  sufficiente a coprire il minor trasferimento dello Stato?

Perché l’Amministrazione vuole recuperare a tutti i costi il mancato contributo statale sui soli possessori della prima casa? L’Amministrazione è dunque consapevole che le spese ,anziché ridurle , le ha incrementate notevolmente rispetto agli anni scorsi!

Ascoltando il dibattito in commissione bilancio si evince che l’attuale maggioranza fa cassa senza rispetto della proprietà altrui, di quei beni che sono stati e sono la ricchezza nazionale, frutto di lavoro e sacrifici di intere generazioni  e che oggi l’Amministrazione Pubblica sta distruggendo sistematicamente per coprire spese in crescita ed improduttive, effettuata solo per sport politico  e  non certo per i bisogni primari dei cittadini e della stessa .

 

Franco Lo Presti

 

Tassa & Spendi

 

I livelli di pressione tributaria in vigore, sono causa prima della progressiva distruzione dell’apparato produttivo, della perdita di posti di lavoro, della fuga di capitali, e della non attrattività degli investimenti esteri, oltre che nazionali, di gran parte dell’evasione fiscale, in sintesi, del disastro economico.

Anche a Gorgonzola la situazione non è diversa. L’Amministrazione comunale continua, imperturbabile, ad adottare la politica del “tassa e spendi” aumentando al tutte massimo le addizionali comunali. Infatti le entrate del Comune aumenteranno rispetto al 2013. Pur di mantenere ogni servizio pubblico, anche e soprattutto quelli superflui, la giunta Stucchi spreme i risparmi e i redditi dei gorgonzolesi, già tartassati da imposizioni fiscali nazionali e regionali.

Questo modo di fare politica non è più possibile né tollerabile. Riteniamo si debbano individuare delle priorità nel campo dei servizi pubblici erogati dal comune, andando via via a privatizzare gli altri servizi superflui per poter liberare risorse al fine di abbassare la pressione fiscale comunale. La creazione di un fondo assistenzialistico   settario da parte della attuale maggioranza va nella direzione opposta a quanto appena enunciato. Lo statalismo pregnante ed endemico di cui si fregia orgogliosamente questa Amministrazione porta nel medio-lungo periodo a una sempre maggiore povertà delle famiglie e a una netta e radicale diminuzione del potere d’acquisto dei redditi. Se non si rompe questo legame “tasse e spesa pubblica” la spirale della negatività economica a 360 gradi non può fermarsi.

Auspichiamo ancora una volta una netta inversione di rotta da parte di una Giunta e una maggioranza che sembrano ciechi di fronte alla drammaticità della situazione delle famiglie italiane e gorgonzolesi, ignari (o peggio, consapevoli) del fatto che stanno guidando la macchina comunale in un modo cieco, antieconomico e senza speranza. Alt alle tasse e alle imposte!

 

Filippo Porta

TASI alias IMU

 

Il neo governo Renzi esordisce , niente meno che , con un aumento delle imposte locali sui cittadini.

Renzi fa dimettere il Presidente del consiglio Letta, perché non andava bene: i dati macro economici dell’Italia erano in forte peggioramento ( vedasi mancata crescita del Pil, crescita della disoccupazione, decrescita dei consumi )!

Si sostituisce a lui con un colpo di mano che ha dell’incostituzionale (ai posteri l’ardua sentenza) e cosa fa come primo provvedimento : fa alzare le aliquote 2014 della Tasi  dell’0,8 per mille .

La Tasi è la nuova tassa sui servizi indivisibili comunali, come l’illuminazione stradale e la manutenzione delle strade, arriva a colpire le tasche degli italiani in questo inizio di 2014 e si unisce alle altre già note della Tares (rifiuti), Addizionale Irpef, Imu.

La Tasi sarà corrisposta sia dai proprietari dell’immobile che dagli inquilini. L’aliquota sulla prima casa è del  2,5 per mille, a cui si può aggiungere un addizionale dell’ 0,8 per mille su tutti gli immobili . Tale addizionale sarà decisa dai Comuni  dove e in che misura applicarla. Se venisse applicata l’ aliquota massima, la Tasi sulla 1° casa salirebbe così al 3,3 per mille.

L’addizionale Tasi riguarda però tutti gli immobili e quindi anche gli altri immobili (seconda casa e capannoni, attività produttive, commerciali e artigianali). Questi  sono già aggravati dall’aliquota  dell’ Imu che potrebbe essere nella misura massima  del 10,6 per  mille a cui si potrebbero aggiungere l’ addizionale Tasi del 0,8 per mille. Il totale Imu+ addizionale Tasi potrebbe cosi arrivare fino 11,4 per mille.

Come ben si vede la Tasi rassomiglia sempre più all ’IMU. La patrimoniale IMU prima casa è stata abolita e rientra ribattezzata con il nome di Tasi che è destinata a coprire i servizi comunali.

C’è sostanziale identità tra vecchia Imu e  nuova Tasi, con un risultato imbarazzante...non è stata abolita… bensì è cambiato solo il nome!

L’ addizionale Tasi dell’ 0,8 x mille serve ai Comuni per alimentare le detrazioni prima casa della Tasi e di conseguenza appare evidente che gli altri immobili sopporteranno un aggravio di imposte per finanziare le eventuali detrazioni prima casa.

Renzi  ha attuato ciò che Graziano Delrio voleva  in veste di responsabile degli Affari Regionali dell’esecutivo del governo precedente Letta. Quindi c’è continuità di comportamento tra il vecchio ed il nuovo governo.

Delrio è oggi il Sottosegretrio alla Presidenza del Consiglio, cioè Vice Premier di Renzi.  Il suo primo esordio alla televisione è stato di voler tassare ulteriormente i bot delle vecchiette di 20-50 euro ulteriori.

Mentre il nuovo governo ha espresso la volontà di stangare il risparmio ed ha approvato l’aumento della Tasi, l’economia nazionale continua ad essere in netto peggioramento.

1-      Le entrate Irpef del 2013 sul 2012 sono diminuite di 607 milioni;

2-      Le entrate sono state salvate da avvenimenti tampone come il super acconto delle imposte Ires pagate dalla banche, imprese e compagnie. Questo è stato un provvedimento una tantum.

3-      La disoccupazione cresce al top del 1977 :12,9%  e per i giovani picco al 42,4% .

4-      La Corte dei conti dice che i conti non tornano né per imboccare la ripresa e né per garantire il percorso di rientro dal disavanzo, che è poi l’impegno inderogabile con la UE.

5-      A febbraio l’indice del clima di fiducia dei consumatori diminuisce a 97,5 da 98,0 del mese precedente.

6-      Il crollo nei consumi alimentari che sono tornati indietro di oltre 30 anni sui livelli minimi del 1981. E’ cambiata la composizione della spesa per effetto della crisi, che ha costretto le famiglie ad una profonda spending review, con pesanti conseguenze sulle imprese del settore alimentare.

7-      L’aumento della tassazione totale dall’introduzione del federalismo fiscale, ultimi 20 anni, è stato del 130%.

L’imposizione locale, nello stesso periodoè passata dal 5,5% al 15,9% sull’imposizione totale, quindi si è triplicata.

 

In conclusione quanto scritto sopra è di monito per l’Amministrazione Stucchi a non intraprendere per il bilancio di previsione 2014 un aumento ulteriore delle imposte locali. Di tenere conto delle difficoltà evidenti e sostanziali di tutte le famiglie. Qui non si tratta di agevolare alcuni a discapito di altri, ma di cambiare rotta: è necessario detassare!

INVERSIONE DI ROTTA

 

Il rapporto "Noi Italia" 2014 dell'Istat fotografa un Paese più povero. I dati dell'Istituto di statistica, che si riferiscono nella maggior parte dei casi al 2012, parlano chiaro: in Italia una famiglia su quattro è in una situazione di "deprivazione" ovvero ha almeno tre dei 9 indici di disagio economico, come ad esempio non poter sostenere spese impreviste, arretrati nei pagamenti o un pasto proteico ogni due giorni. L'indice è cresciuto dal 22,3% del 2011 al 24,9% dell'anno successivo. Il risultato è frutto del fatto che sei famiglie su dieci vivono con meno di 2.500 euro al mese.

 Quasi cinque milioni di persone nel 2012 erano in condizioni di povertà assoluta: si tratta del 6,8% delle famiglie per un totale di oltre 4,8 milioni di individui, concentrati soprattutto nel Mezzogiorno.

A fronte di tutto ciò la pressione è salita inesorabilmente fino a sfiorare livelli svedesi. Il paradosso è che la pressione fiscale cresce in parallelo con la spesa in quanto il debito pubblico continua ad aumentare. Infatti il debito pubblico, in rapporto al Pil, è secondo solo alla Grecia.

Questa situazione non è più tollerabile!

Il paradosso continua quando chi sta al governo per trovare ogni minima copertura economica sfida la cosiddetta Curva di Laffer, cioè la legge economica che afferma che oltre certi limiti, l’aumento della pressione fiscale è controproducente non solo per lo sviluppo dell’economia ma anche per la stessa finanza pubblica, in quanto genera una diminuzione delle entrate.

In pratica i cittadini, quando si rendono conto di dover versare allo Stato una parte considerevole della ricchezza prodotta, tendono a ridurre le proprie attività.

Così, una consistente riduzione della pressione fiscale costituisce, nel lungo periodo, un incentivo allo sviluppo delle attività produttive a cui potrà conseguire, dopo il necessario assestamento dell’economia, una crescita degli introiti tributari.

 

Urge un intervento shock nell’economia che determini una

NETTA INVERSIONE DI ROTTA.

#Altalletasse #Inversionedirotta #RipartiItalia

LETTERA ALLA GIUNTA STUCCHI DI ELVIRA FAENZA SUL CENTRO SPORTIVO DI VIA PASTORE

 
Egregio Direttore,
 
desidero fare un plauso all’assessore Basile e al sindaco Stucchi per quanto stanno facendo per il Centro Sportivo di via Pastore. 
Non è da oggi che il nostro gruppo segue con vivo interesse la questione:  abbiamo sempre sollecitato le Amministrazioni a non chiudere il centro in questione, attraverso raccolta firme, lettere protocollate, relativi articoli sui giornali, coerentemente con i nostri principi e programma elettorale.
Sabato pomeriggio è stata indetta una riunione dalla G Tennis alla presenza del Sindaco,  dell’Assessore e di coloro che tengono all’attività tennistica nel Centro Sportivo di via Pastore.
 
I cittadini sono stati informati che la volontà dell’Amministrazione e della G Tennis è quella di non conglobare i campi da tennis di Via Pastore nel Centro di Via Toscana, ma di far proseguire le attività in loco con un progetto di ampliamento e di riqualificazione, di cui la G Tennis ha già presentato una bozza. Da qui si avvierà un bando di gara obbligatorio. Restiamo in attesa del passaggio in consiglio comunale sulle modifiche che saranno apportate al  secondo atto aggiuntivo del Centro Sportivo che è rimasto in sospeso.
Non  entro in ulteriori dettagli che sono a carico dei soggetti coinvolti nell’operazione di riavvio dell’attività, ma tengo a sottolineare che questa decisione è una bella dimostrazione che i principi liberali  di giusta concorrenza e di decentramento delle attività sono validi e portano benefici a tutta la collettività, non depauperando la periferia, non disperdendo competenze e valori acquisiti in anni di attività, ma apportando possibilità di sviluppi economici in loco.
 
Ringraziando l’ Amministrazione, la G tennis e Lei, Direttore, che spero pubblicherà queste mie poche righe, porgo cordiali saluti
 
Elvira Faenza
Noi Gorgonzola
 
 

CONSIDERAZIONI DE.CO.

 
Leggo un trafiletto su Radar del 06/02 dove si espone l'intenzione da parte del Sindaco di chiudere quanto prima la questione della DE.CO.
 
Se chiudere significa annullare la DE.CO., a mio modesto parere è un errore, almeno per due motivi:
 
1- La sentenza relativa alla questione dello Stracchino di Gorgonzola, prevedeva l’inserimento di un termine aggiuntivo al nome del nostro formaggio, per  distinguerlo dal famoso gorgonzola e permettere la sua produzione e rivendita.  A quanto sembra fino al 6 febbraio non è stato fatto nulla e si è prossimi alla scadenza per il ricorso in appello.
 
2- La produzione di un nostro erborinato sarebbe stata una delle componenti importanti per il lancio del turismo sul nostro territorio per la prossima esposizione mondiale, EXPO, dedicata all'alimentazione.
Oggi cosa può offrire Gorgonzola? Il Palazzo Comunale? Palazzo Pirola? Il Naviglio con le sue sponde così conciate? La pista ciclabile? 
L’attuale Amministrazione scriveva nel suo bel programma elettorale:
 
“EXPO 2015 «Nutrire il pianeta energia per la vita» 
Valorizzazione dell’evento per farne un volano per il recupero e lo sviluppo delle nostre tradizioni agricole e di trasformazione dei prodotti (formaggio), del nostro territorio (le cascine) e delle fiere, per farne anche un’occasione di consolidamento di questa memoria collettiva della nostra città.”
Dove sta il volano se le poche aziende agricole sul territorio non vengono sostenute? 
Non contestando la sentenza di primo grado a favore del Consorzio del Gorgonzola, non attivandosi in tempi utili per  adeguarsi alla stessa salvaguardando il nome del nostro formaggio, di fatto si inibisce per il futuro la produzione tradizionale lattiero-casearia “ della città di Gorgonzola”. 
 
Dario Papini
Noi Gorgonzola
 

OGGETTO: NUOVO CENTRO SPORTIVO E QUELLO DI VIA PASTORE

 

Egregio Sig Sindaco,

 ho letto su Radar del 23 gennaio 2014 della sua conferenza stampa sul Centro Sportivo di via Toscana ove si apprende che entro fine mese deciderete con il Concessionario  Martesana Sport come fare a riguardo dei campi da tennis .

 A mio modesto avviso vi  sono  inesattezze che dichiarate  e verità che omettete.

Cominciamo dall’ inesattezza ove affermate che: ” la giunta  Baldi aveva prima deliberato lo spostamento delle strutture dei campi da tennis di via Pastore nel nuovo centro sportivo, salvo poi eliminare il  vincolo dello spostamento.”

La verità è che l’opposizione alla giunta Baldi  nel consiglio del 18 marzo si era opposta al secondo atto aggiuntivo della delibera   del C.c. n° 31 del 7-5-2012, tanto che nel consiglio comunale del  21 marzo 2013 al punto n. 2 dell’ O.d.G furono presentate le seguenti modifiche:

a)      il non trasferimento della tensostruttura del campo di tennis di via Pastore,

b)      il ritiro dell’esclusiva dei molti sport praticati nel nuovo centro Sportivo per tutta la durata della concessione sul territorio di Gorgonzola

 ed in ultimo

c)       il  rifiuto della concessione da parte del Comune di dare fideiussione per 300.000 euro alle banche affinché Martesana Sport accedesse ai finanziamenti bancari per la realizzazione dei nuovi campi da tennis.

 

Per volontà sempre dell’opposizione le modifiche ed integrazioni non furono discusse in quella serata (alcuni consiglieri di opposizione lasciarono l’aula), impedendo di confermare la salvezza del Centro sportivo di via Pastore, rimandandole a quello successivo e  approvando solo il crono programma.

Quindi Baldi ha preso atto delle disapprovazioni, modificando il secondo atto aggiuntivo, ma nella seduta del 26 /3/2013 Voi dell’opposizione avete fatto cadere il Consiglio Comunale a due mesi dalle elezioni,  avviando così il Commissariamento del Comune e  impedendo di fatto la salvezza certa dei campi di via Pastore.

Omettete invece di dire che nel vs programma elettorale avete scritto:

"Poichè per troppo tempo alcune trutture locali sportive sono state trascurate, intendiamo potenziare ed ampliare le strutture esistenti, cercando sinergie con soggetti privati o con gli stessi gestori"

 

 

Quindi sorge spontanea la domanda: “Come potrete far conciliare l’esigenza della concessionaria  Martesana Sport a costruire i campi da tennis con la ristrutturazione dei campi da tennis di Via Pastore e mantenere  fede così agli impegni presi nei confronti degli elettori in campagna elettorale?”

La nostra lista civica è dalla parte dei cittadini di Villa Pompea che non vogliono la chiusura e lo spostamento delle attività sportive dal quartiere. Rimarchiamo che a questo proposito sono state raccolte democraticamente delle firme e che il monopolio dello sport non è una soluzione democratica.

Distinti Saluti

Franco Lo Presti

Noi Gorgonzola

 

ALT ALLE TASSE E IMPOSTE

In Italia si aumentano le tasse all’inverosimile,

si riducono le spese a parole

ed il risultato è che abbiamo

il terzo debito pubblico al mondo.

 

--La situazione sociale si è deteriorata e tale deterioramento  è in forte aumento…

--La disoccupazione giovanile è al 41%...

-- Il prelievo fiscale per le Aziende è al 68% del reddito… ( total tax rate )

 

--Pressione  fiscale sul PIL al 44%...  siamo i cittadini  più tartassati d’Europa…

 

--I risparmi delle famiglie  si erodono e fra 20 anni saremo un paese desertificato

 

“In questi anni con più tasse, più spesa corrente e meno investimenti i nostri politici, anziché ridurre il deficit  hanno accresciuto il debito pubblico, hanno frenato la crescita e ridotto l’occupazione…”

 

La spesa aumenta, i tagli non si fanno, l’evasione è stabile o in aumento e si sono fermate le privatizzazioni.

 

<<Fare più spesa corrente dello Stato oggi implica meno economia interna e porta a più importazioni,  più  deficit e più debito.>>

 

Più debito oggi vuol dire più tasse domani.

Quindi il debito di oggi sono le tasse di domani e pertanto non è facile andare avanti cosi.

 

Le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, hanno condotto e purtroppo conducono ad accrescere la spesa pubblica, perché attraverso l’accrescimento della spesa pubblica in realtà tendono ad acquisire il consenso elettorale.

Quindi la spesa pubblica come strumento per acquisire consenso elettorale è ciò che  ha portato al terzo debito pubblico del mondo e,  per via della rincorsa tra imposte e spese, a una delle pressioni fiscali più alte del mondo.

Noi dobbiamo ridurre la spesa pubblica per ridurre la pressione fiscale di tutte le imposte che gravano sul Paese e non soltanto la riduzione di alcune e l’aumento di altre…Il Paese e chi lo governa devono avere la lucidità, il coraggio e la forza di investire  con determinazione  in attività che favoriscano la crescita  e l’occupazione e realizzare così  ricchezza per la gente e non solo per pochi  (una vera equità sociale). Pensiamo che il problema su cui lavorare con grande forza e con grande pazienza e non so con quante speranze di successo, sia sostanzialmente questo.

Bisogna essere  capaci di fare cose difficili e di non disperderne gli effetti nei mille rivoli del grande fiume dell’ASSISTENZIALISMO, tagliando gli sprechi, le malversazioni e le furberie nascoste dentro la spesa pubblica.

Oggi vi è una grande carenza di fiducia, coesione sociale, affidabilità, credibilità e prospettiva.

Analizzare il disastro ,la durezza delle cose , gli elementi di difficoltà per fornire un progetto d’uscita…per ridare una visione positiva, dignitosa e accettabile ai giovani ed al resto degli Italiani.

 

 

COMITATO ALT ALLE TASSE E IMPOSTE

In Italia si aumentano le tasse all’inverosimile,

si riducono le spese a parole

ed il risultato è che abbiamo

il terzo debito pubblico al mondo.

 

--La situazione sociale si è deteriorata e tale deterioramento  è in forte aumento…

--La disoccupazione giovanile è al 41%...

-- Il prelievo fiscale per le Aziende è al 68% del reddito… ( total tax rate )

 

--Pressione  fiscale sul PIL al 44%...  siamo i cittadini  più tartassati d’Europa…

 

--I risparmi delle famiglie  si erodono e fra 20 anni saremo un paese desertificato

 

“In questi anni con più tasse, più spesa corrente e meno investimenti i nostri politici, anziché ridurre il deficit  hanno accresciuto il debito pubblico, hanno frenato la crescita e ridotto l’occupazione…”

 

La spesa aumenta, i tagli non si fanno, l’evasione è stabile o in aumento e si sono fermate le privatizzazioni.

 

<<Fare più spesa corrente dello Stato oggi implica meno economia interna e porta a più importazioni,  più  deficit e più debito.>>

 

Più debito oggi vuol dire più tasse domani.

Quindi il debito di oggi sono le tasse di domani e pertanto non è facile andare avanti cosi.

 

Le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, hanno condotto e purtroppo conducono ad accrescere la spesa pubblica, perché attraverso l’accrescimento della spesa pubblica in realtà tendono ad acquisire il consenso elettorale.

Quindi la spesa pubblica come strumento per acquisire consenso elettorale è ciò che  ha portato al terzo debito pubblico del mondo e,  per via della rincorsa tra imposte e spese, a una delle pressioni fiscali più alte del mondo.

Noi dobbiamo ridurre la spesa pubblica per ridurre la pressione fiscale di tutte le imposte che gravano sul Paese e non soltanto la riduzione di alcune e l’aumento di altre…Il Paese e chi lo governa devono avere la lucidità, il coraggio e la forza di investire  con determinazione  in attività che favoriscano la crescita  e l’occupazione e realizzare così  ricchezza per la gente e non solo per pochi  (una vera equità sociale). Pensiamo che il problema su cui lavorare con grande forza e con grande pazienza e non so con quante speranze di successo, sia sostanzialmente questo.

Bisogna essere  capaci di fare cose difficili e di non disperderne gli effetti nei mille rivoli del grande fiume dell’ASSISTENZIALISMO, tagliando gli sprechi, le malversazioni e le furberie nascoste dentro la spesa pubblica.

Oggi vi è una grande carenza di fiducia, coesione sociale, affidabilità, credibilità e prospettiva.

Analizzare il disastro ,la durezza delle cose , gli elementi di difficoltà per fornire un progetto d’uscita…per ridare una visione positiva, dignitosa e accettabile ai giovani ed al resto degli Italiani.

 

PER SUPERARE LO STALLO LA SOLUZIONE C’E’

 
L’Italia è in stallo.  Stiamo vivendo una situazione che ricorda il ritornello di una vecchia canzone che diceva: ”finché la barca va, lasciala andare”.  Continuando così, però, la barca si spezzerà e  affonderà.
Le ideologie politiche, che hanno caratterizzato il secolo scorso e l’inizio di questo, sono superate e non più rispondenti alla realtà di oggi, che è totalmente diversa e in continua e rapida evoluzione.
 
La pressante esigenza  di acquisire  visibilità e potere da parte delle varie  fazioni politiche spinge i partiti allo smembramento, alla formazione di  superficiali   e    provvisorie   alleanze, concentrate alla propria conservazione.  
 
 
I partiti, non confrontandosi concretamente, ma cercando di sovrastarsi gli uni con gli altri,  sono incapaci di trovare soluzioni concrete ai problemi della vita odierna.
L’incapacità di dialogo che si è evidenziata in Parlamento è grave e dimostra un’irresponsabilità da parte di tutti. Gli argomenti  prioritari su cui lavorare ci sono, ma c’è chi si considera più puro, chi più bravo, chi perseguitato, chi vuole emergere. Così non si va da nessuna parte.  In questo modo si perde  l’obiettivo di risolvere i problemi ormai impellenti dell’Italia: primo fra tutti, la crisi economica. Ecco che s’innesca un corto circuito!
Per andare oltre lo stallo si deve partire dal confronto su argomenti, che definirei, esistenziali. Bisogna superare le divisioni e cercare ciò che è essenziale per la sopravvivenza della nostra Nazione.  L’attuale dialogo tra Renzi e Berlusconi  è un inizio, un’apertura importante, se soprattutto alle parole seguiranno dei fatti. La rappresentazione democratica dell’Italia è a tre blocchi e quindi sarebbe opportuno che anche il M5Stelle si aprisse a questo ruolo politico, per il bene del Paese.
Il nodo cruciale, esistenziale, per l’Italia non è - secondo me in questo momento - la legge elettorale, ma continua ad essere l’economia.

La radice del prolungamento della crisi economica sta nell’incremento della spesa pubblica corrente che non porta un miglioramento del benessere dei cittadini, bensì il contrario, in quanto è sempre sostenuto da un’ intensificazione e inasprimento della tassazione e dell’imposizione fiscale con una burocrazia esasperante. Abbiamo meno soldi in tasca da spendere e quindi le attività produttive e commerciali tendono a fallire, questo comportando un aumento della disoccupazione e della povertà generale. La spesa corrente non è un moltiplicatore dello sviluppo e quindi dell’occupazione.

 
 
Il  primo obiettivo ripeto, deve essere l’economia, quella reale, delle aziende che producono  e  vendono  -soprattutto - in Italia e poi anche all’ estero. Sono necessari degli interventi immediati. A livello  locale, tutto ciò si deve concretizzare nella corretta gestione dell’amministrazione comunale.
Cosa bisogna fare  per indurre un’inversione di marcia?

Meno tasse, più aziende che riescono a dare lavoro, più soldi ai cittadini che lavorano, più consumi, più crescita economica, meno povertà, più benessere per tutti. Da parte della gestione dello Stato, contenimento e ridistribuzione della spesa pubblica, meno spesa corrente, meno debito pubblico:  ecco l’inversione di marcia! E’  possibile così iniziare un percorso che interrompa il circolo vizioso che impedisce di fatto la ripresa.

La spinta verso questo obiettivo se non viene compresa da chi ci governa, deve partire da noi, dalla base, dai cittadini.
Si deve ricostruire un tessuto politico e civico. “ALT ALLE TASSE E ALLE IMPOSTE” è una RISPOSTA CONCRETA AL PROBLEMA. Ecco perché questo ALT riguarda tutti, trasversalmente, indipendentemente dalle ideologie politiche.
La politica è costruzione e non distruzione, come di fatto è avvenuto e sta accadendo. In periodi di crisi, di transizione come questi,  il cambiamento verso qualcosa di diverso  richiede alle persone “capaci” e di “buona volontà” uno sforzo notevole per ricostruire e la partecipazione di tutti i cittadini. Ecco perché è IMPORTANTE CONDIVIDERE QUESTA INIZIATIVA.
 
 
Il risultato del  processo virtuoso che vogliamo e bisogna indurre è garantire un futuro ai nostri figli in Italia!
 
Elvira Faenza

 

  LETTERA A BABBO  NATALE

 

Aiutaci a realizzare la magia del Natale:

porta in dono una bacchetta magica

all’ “Amministrazione Stucchi”

affinché sia più sincera con i cittadini di Gorgonzola.

 

1- NON E’ VERO che abbia ereditato un bilancio in cui mancavano 1.591.183 euro.

Era  solo  una scusa  per aumentare le  imposte  al massimo   e spendere di più.

 

2- NON E’ VERO che  abbia ridotto le  indennità di carica degli amministratori comunali.      

Ha solo ridotto il numero degli assessori come previsto dalla legge.  

 

3- NON E’ VERO che avrebbe sistemato i campi da tennis di via Pastore . 

Vuole dismetterli e portare tutto nel nuovo Centro Sportivo privando così Frazione Riva di un servizio importante.

 

 

 

AUGURI A  TUTTI  I CITTADINI  DI GORGONZOLA

DI  BUONE FESTE  E PER UN ANNO MIGLIORE.

 

Il gruppo di NOI GORGONZOLA 

 

Perché sì ad ALT ALLE IMPOSTE.

Nella riunione del consiglio comunale del 27 novembre 2013 si sono evidenziati due fattori:

1-      La riconferma della volontà dell’amministrazione Stucchi a spendere di più rispetto all’anno precedente, nonostante la conclamata e difficile crisi economica.

2-      La sottostima delle entrate.

Analizzando i dati di bilancio, le spese correnti del 2013 presentate ad ottobre nel bilancio preventivo erano aumentate di 984.827 euro rispetto al 2012; a distanza di un mese, nell’assestato, queste sono arrivate a un totale 1.282.335 euro, con un incremento ulteriore di spesa di ben 297.508 euro.

Questo aumento delle spese nel bilancio preventivo lo si è bilanciato con un forte aumento delle IMPOSTE : 600.000 euro con l’aumento al massimo dell’addizionale irpef comunale e 439.487 euro dall’aumento al massimo dell’aliquota IMU .

Nell’ assestato di bilancio si è rilevato che l’amministrazione  ha ottenuto maggiori entrate di  circa 821.000 euro da trasferimenti dello Stato e altro, che nel preventivo non erano state inserite.

L’Assessore al bilancio ha affermato quanto segue:

“(…) sottostimare le entrate si chiama PRINCIPIO DI PRUDENZA a fronte di dati incerti…

Siamo rimasti bassi e ci siamo trovati poi, bene, delle entrate maggiori… ma l’equilibrio di bilancio c’era anche prima (…) il bilancio era stato costruito in maniera prudente e questa prudenza ci ha permesso di raggiungere in maniera abbastanza agevole l’equilibrio finanziario … 

abbiamo fatto direi un lavoro da non sprovveduti! (…)”.

L’affermazione dell’assessore Leoni, “(…) sottostimare le entrate si chiama PRINCIPIO DI PRUDENZA a fronte di dati incerti(…) non è in questo caso, secondo Noi,  un Principio di Prudenza, ma un’azione, scientificamente voluta, per tartassare i cittadini con altre imposte, nascondendo la verità dei fatti: tutto finalizzato a spendere di più.

Noi pensiamo che un vero comportamento “prudente” doveva essere “ spendere meno”, dato che i soldi non c’erano! Nel caso in cui, successivamente, ci fossero state delle entrate aggiuntive, allora sì che si potevano aumentare le spese correnti, secondo la diligenza del buon padre di famiglia.

C’è stata una volontà politica  di tartassare le famiglie, le imprese , i commercianti con un aggravio di maggiori imposte, toccando il massimo consentito per legge. Infatti, le entrate correnti del comune sono passate da 15.651.192 euro a 17.048.940 euro. Tutto ciò in barba alla crisi economica che stressa i cittadini di Gorgonzola. In questo momento difficile, di sofferenza delle famiglia a causa della crisi, in una situazione di equilibrio di bilancio con un entrata aggiuntiva non prevista, anziché eccedere nella spesa, sarebbe stato più giusto ridurre la pressione fiscale. 

Alla luce di questa condotta, ci preoccupa molto il 2014. Temiamo un peggioramento. Con tale pressione fiscale siamo già alla soglia del dolore.

Noi diciamo “ALT alle IMPOSTE”.

 

Franco Lo Presti – Noi Gorgonzola

NOI NON CI RASSEGNIAMO!

Non ci rassegniamo a questo crescente aumento delle imposte senza una vera risoluzione ai problemi concreti degli italiani.

 

La pressione fiscale è insostenibile e sta distruggendo la nostra economia: ogni giorno muoiono aziende e attività commerciali, aumentano i disoccupati, le famiglie e le persone non ce la fanno più.

A Gorgonzola, il Sindaco ha aumentato al massimo le aliquote delle imposte (addizionale Irpef e IMU), incrementando le entrate di un milione di euro.
I gruppi politici di NOI GORGONZOLA, PROGETTO GORGONZOLA, FORZA ITALIA/PDL e FRATELLI D’ITALIA non approvano questa scelta.

La mattina di DOMENICA 17 NOVEMBRE saremo in PIAZZA ITALIA in segno di protesta civica

“ALT ALLE TASSE E ALLE IMPOSTE”.

E’ un segnale di “ALT”che si vuole dare alla nuova amministrazione. Per il 2014 non siamo disposti a sopportare ulteriori aggravi.


 

Siamo stanchi di pagare e di subire in silenzio. Siamo stufi di una burocrazia e di una politica lontanissima dalle esigenze concrete dei cittadini che stanno distruggendo il nostro tessuto economico e il futuro dei nostri figli. Scendete in piazza con Noi! Vi aspettiamo!

DOVE STA IL NUOVO INIZIO?

 
La seduta del Consiglio comunale del 28 ottobre è stata davvero interessante, perché si è evidenziato che la nuova amministrazione non rappresenta un nuovo corso. Vi espongo alcune riflessioni.
1.       E’ stata una precisa volontà politica di questa Giunta  di aumentare anche nel 2013 le spese ( 1 milione di euro in più rispetto al 2012) e di conseguenza anche le imposte (massima aliquota per l’ addizionale irpef e imu per altri fabbricati) chiedendo ai cittadini e alle imprese ulteriori e pesanti sacrifici “forzati”, mentre avrebbero potuto mantenere la spesa pubblica a livello del 2012. Mi ha colpito poi che 
le manutenzioni ordinarie, quale la pulizia di un tombino, debba diventare oggetto di interpellanza e quindi da “evento ordinario” si trasformi in “evento a richiesta dei bisognosi”.
Abbiamo notato che finalmente in molti oggi parlano della necessità di non incrementare le imposte, quando il nostro gruppo, Noi Gorgonzola,  sosteneva già da diverso tempo, che ci deve essere un’inversione di marcia nella spesa pubblica e nella tassazione.
 
2.      In campagna elettorale il Sindaco aveva dichiarato che avrebbe diminuito del 30% il compenso degli amministratori comunali. In sede di Consiglio invece il discorso si è incentrato sulla  riduzione del numero  degli assessori  quale realizzazione della promessa elettorale. Tutti sanno che da questa tornata elettorale – per legge – il numero degli assessori comunali si sarebbe ridotto da 7 a 5. Quindi il 30%  in meno dei compensi doveva essere calcolato non sul risparmio del numero degli assessori, bensì sulla diminuzione dei compensi dei cinque attuali, come ha rimarcato il capogruppo della maggioranza; diminuzione dei compensi che è rinviata al futuro.  Per Noi, questa è mancata trasparenza e mancata promessa elettorale!
 
3.      Sulla questione della DE.CO. e della proclamata intesa con il Consorzio del Gorgonzola, il nuovo Sindaco ha dimostrato che in realtà non esiste un accordo concreto. Gli antichi latini dicevano “verba volant, scripta manent”, cioè le parole spariscono, gli scritti rimangono. Senza impegni sottoscritti, ben precisi, le parole non si tramutano in azioni. La “promessa” di sostegno alla Sagra del Gorgonzola e a “imprecisati” eventi congiunti non sono sufficienti a giustificare la limitazione dell’uso del  nome della nostra città e la perdita della nostra dignità. Si è compreso anche che all’ interno della maggioranza non tutti condividono la scelta del Sindaco di non appellarsi.
Sono stati riportati alcuni passaggi della sentenza e sarebbe importante poterla leggere nella sua interezza.

Non tutto è perduto: speriamo che il Sindaco, approfondendo la tematica, cambi idea e avendo ancora il tempo tecnico per appellarsi, difenda adeguatamente la dignità, la storia, la libertà della nostra città.  

 

RESOCONTO E COMMENTO AL CONSIGLIO COMUNALE DEL 7/10/13

NOI GORGONZOLA: "NO AGLI AUMENTI".

 

Dopo aver assistito alla  seduta del Consiglio Comunale del 07 ottobre 2013, nella quale tra i vari punti all’ordine del giorno vi erano le proposte di modifica delle aliquote Irpef  comunale, le aliquote IMU per gli altri immobili  e la tassa Tares per l’anno in corso, è utile dare qualche 

informazione sull’andamento della seduta consigliare e sui criteri utilizzati dall’Amministrazione per l’applicazione di tale imposte.

1)      Aumento dell’aliquota addizionale comunale Irpef.

E’ stata approvata l’aliquota massima applicabile  dello  0,8 % con un incremento del 33% su base annua, pari allo 0,2 % in più rispetto al  2012. Allo stesso tempo hanno elevato il tetto di esenzione per i soli redditi fino a 12.000 €. Per tanto, chi è superiore a tale reddito paga l’aliquota per l’ intero reddito complessivo. Questo meccanismo viola il principio della progressività contributiva previsto dalla Costituzione italiana. L’aumento dell’ addizionale verrà applicata con effetto retroattivo, cioè non dalla data di approvazione bensì dal 1° gennaio 2013. Questa retroattività ai fini fiscali come può avvenire se è in contrasto con l’art. 3 della legge 212/2000 (Statuto del contribuente)?

2)      Aumento dell’aliquote IMU per gli altri immobili.

Come già ampiamente annunciato, l’aliquota IMU per le seconde case e per le attività produttive (ad esempio capannoni e negozi), è stata portata anch’essa al livello massimo  dell’1,06 %. Questo ulteriore incremento va ad appesantire la già difficile situazione economica delle famiglie e delle attività produttive.

3)      Introduzione della Tares , nuova tassa sui rifiuti e servizi, in sostituzione della TIA.

Questa deve coprire i costi di amministrazione di raccolta e smaltimento dei rifiuti e dei servizi. Secondo le disposizioni di Legge è divisa in un parte fissa ed una variabile, con dei coefficienti di calcolo puramente indicativi. E’ compito, quindi, dell’ Amministrazione comunale rilevare le diverse superfici, adibite a residenziale, produttivo, agricolo ecc. e calcolare il numero di residenti  su cui ripartire i costi. Il Comune di Gorgonzola ha già identificato la percentuale di ripartizione dei costi: il  61% sono utenze domestiche e il 39% altro.  Non è stato specificato come si sia arrivati a questa suddivisione. Questa tassa si applica anche ai locali a disposizione (non abitati) con una riduzione dell’imposta del 30%. Durante il dibattito si è evidenziato che è possibile azzerare il pagamento di questa tassa se si chiudono le utenze!

Le tariffe per l’anno 2013 non dovrebbero subire variazioni rispetto a quelle dello scorso anno. Siamo lieti che non ci siano incrementi visto che dal 2009 al 2012 le tariffe sono aumentate mediamente del 10% all’anno.

Sorprendente è che nessuno e dico nessuno si sia posto alcune semplici domande:

l’essere il Comune più “riciclone” della Martesana si risolve solo con una “pacca sulla spalla” ed un “bravo” o ci dovrebbe essere un ritorno economico per la città e per i contribuenti? Se c’è che fine fa?  Come mai abbiamo le tariffe più alte tra i Comuni della Martesana, pur essendo tutti serviti dall’impresa CEM Ambiente?

Pensiamo anche che non sia giusto far pagare la Tares anche alle unità immobiliare vuote e che quindi non producono immondizia, perché è contro il principio affermato dalla UE che chi più inquina più paga.

Per chiarezza e trasparenza sarebbe bello ricevere i dati relativi alla produzione dei rifiuti e della raccolta differenziata per tipologia, con costi e ricavi  per unità di prodotto. A questo riguardo riteniamo un buon esempio il lavoro svolto dal Comune di Cassina de Pecchi.

 

Dario Papini

Noi Gorgonzola

 

 

 

SUL BILANCIO 2013  NON CONDIVIDIAMO LE SCELTE DELLA NUOVA  AMMINISTRAZIONE!

 

In questi giorni il consiglio comunale è stato chiamato ad approvare l’aumento delle imposte locali al massimo di tutti gli scaglioni:

1- Addizionale comunale Irpef all0,8% ( aliquota massima consentita per legge);

2- Imu sugli altri fabbricati all’1,06% ( aliquota massima consentita per legge);

3- Tares,  pari alla Tia  degli anni scorsi, ma con l’aumento della base imponibile anche per  gli immobili vuoti;

 

Tali aumenti, che porteranno un gettito a favore delle casse comunali di circa 1.000.000 di euro, sono stati giustificati dall’Assessore al Bilancio affinché non si debbano tagliare i servizi ai cittadini.

Pensiamo invece che sia una vera e propria scelta politica, in quanto osservando la relazione dei revisori  dei conti, balza agli occhi che le spese per il 2013 sono state aumentate di circa 984.000 euro. Gli attuali amministratori hanno presentato, dunque, il bilancio preventivo 2013 con un importante incremento di spesa rispetto al 2012. Ecco, perché di fatto  c’è un aumento delle entrate (= imposte) corrispondente.

Esemplificando: se il bilancio del Comune 2012 era 10 e nel 2013 manca 1 per arrivare a 10 (vuol dire che ho un bilancio di spesa  disponibile di 9);  per offrire uguali servizi si devono  aumentare le imposte di quel mancante 1; quindi il bilancio di spesa 2013 dovrebbe essere 9+1= 10  (come il 2012). Diversamente se la previsione di spesa è stata fatta di 11 e si aumentano le imposte soltanto di 1, vuol dire che non c’era un deficit, ma che si è deciso di spendere di più e di chiedere ai cittadini ulteriori sacrifici per l’equivalente aumento di spesa. A nostro avviso,  la minaccia di dover tagliare i servizi non trova fondamento nell’attuale inasprimento fiscale!

Nel consiglio comunale del 7 ottobre, invece, sono stati approvati  gli aumenti  delle singole imposte di finanza locale per rincorrere le spese preventivate. Questo rialzo di imposte permette all’amministrazione attuale di spendere (spesa corrente titolo I) da 14.945.783 per il 2012 a 15.930.610 euro per il 2013.

Non troviamo giusto che, per far accettare gli aumenti d’imposta (e quindi delle entrate), si  minacci di tagliare i servizi , se poi anche le spese (cioè le uscite) sono aumentate! C’è quindi una scelta politica di voler spendere di più, non chiaramente espressa in maniera trasparente. 

Questa  “politica recessiva, se non depressiva,”  per le famiglie e per l’attività produttive, in un quadro generale  già grave e pesante,   viene oltre tutto supportata anche da alcune frange dell’opposizione che hanno votato a favore di alcuni di questi aumenti.

Non troviamo giusto che simili aumenti d’imposta,  nel bilancio preventivo 2013, vengano discussi e approvati  a tre quarti di anno e per di più con effetti retroattivi. Questo significa che le imposte saranno calcolate non dalla data di approvazione del bilancio ma dal 1° gennaio 2013, contrariamente a quanto previsto dallo Statuto dei Contribuenti  all’articolo 3 ( vedi nota).

In questi tempi di crisi sarebbe già stato un grande successo da parte del Comune poter mantenere lo stesso tenore di vita dell’anno precedente,  quando le attività produttive soffrono ogni giorno per la riduzione del fatturato e la gente ha sempre maggiori difficoltà a far quadrare i bilanci famigliari!

L’amministrazione attuale avrebbe dovuto almeno tenere il bilancio preventivo di spesa uguale a quello di chiusura del 2012, stilato dal Commissario prefettizio, senza aumenti d’imposta per il 2013, quindi senza aumenti di spesa, con servizi  e spese tenuti costanti. Con le cifre fornite pubblicamente, secondo noi, forse c’era anche spazio per rimodulare le imposte!

 

Franco Lo Presti

Noi Gorgonzola

 

Nota: Statuto del contribuente

Legge 27.07.2000 n° 212 , G.U. 31.07.2000

 

Art. 3.
(Efficacia temporale delle norme tributarie)

1. Salvo quanto previsto dall'articolo 1, comma 2, le disposizioni tributarie non hanno effetto retroattivo. Relativamente ai tributi periodici le modifiche introdotte si applicano solo a partire dal periodo d'imposta successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore delle disposizioni che le prevedono.

 

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