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Elezioni amministrative 26-27 MAGGIO 2013
PATTO DI LEALTA’
Sottoscritto dai candidati di Noi Gorgonzola


NEL CANDIDARMI ALLE PROSSIME ELEZIONI COMUNALI DI GORGONZOLA PROMETTO SOLENNEMENTE DI:


1) Rimanere coerente ai valori di onestà e trasparenza.


2) Non tradire il mandato degli elettori e non passare ad un altro gruppo consiliare, se non trovassi più corrispondenza nel movimento, obbligandosi a dare le dimissioni.


3) Impegnarmi nel garantire ai cittadini ed elettori una chiara e corretta informazione di quanto viene votato e deciso in Consiglio Comunale, nelle Commissioni e in Giunta.


4) Agire nelle singole votazioni in Consiglio Comunale, nelle Commissioni consiliari e in Giunta nell’esclusivo interesse dei cittadini e di Gorgonzola.
 

 

LETTERA A RADAR PER FARE CHIAREZZA

Egregio Direttore A. Fossati,

 

la sottoscritta Elvira Faenza, in qualità di candidato sindaco e rappresentante della lista civica Noi GORGONZOLA, ha sempre ritenuto importante esprimersi e relazionarsi con trasparenza verso i concittadini.

Pertanto ritengo doveroso contestare quanto riportato nell’articolo pubblicato sul settimanale Radar del 4 aprile 2013 a pag. 3 laddove si dichiara che la sottoscritta avrebbe stretto un accordo per la carica di Vicesindaco con il Sindaco uscente, Walter Baldi.

Non ritengo appropriato pubblicare affermazioni di questo genere, tra l’altro già da me smentite, che non hanno altro effetto che screditare l’immagine della sottoscritta e del gruppo che rappresento, ed ingenerare false convinzione nei cittadini elettori.

Vorrei rassicurare i nostri concittadini che alcun patto di sottobanco è stato stretto dalla sottoscritta o dal gruppo.

Ciò premesso La invito caldamente in futuro a verificare la veridicità delle dichiarazioni fatte sulla sottoscritta e sui componenti della lista civica Noi GORGONZOLA che rappresento e ciò al fine di evitare situazioni spiacevoli che potrebbero comportare conseguenze tutt’altro che irrilevanti.

Distinti saluti

Per Noi Gorgonzola, il candidato sindaco, Elvira Faenza

Filippo Porta: Commento fine Giunta Baldi

 

L'altra sera l'epilogo della Giunta Baldi. Fine ingloriosa dopo quasi 5 anni di amministrazione tra alti e bassi. Tanti errori commessi, troppo spesso perché non ha saputo interpretare le esigenze dei cittadini. Mentre la maggioranza andava in pezzi, la Giunta proseguiva per la sua strada. Discutibili, dal nostro punto di vista, altre scelte cosiddette "lungimiranti" per la città. I Consiglieri martedì sera si sono dimessi in massa e hanno sancito la fine definitiva di Sindaco e Giunta. A maggio si cambia pagina...

Franco Lo Presti: Le origini della crisi economica a Gorgonzola.

28.03.2013 18:29

Franco Lo Presti: Le origini della crisi economica a Gorgonzola.

  LE ORIGINI DELLA CRISI ECONOMICA A GORGONZOLA   Gli  aumenti dissennati dell'imposte locali non sono più sostenibili e sopportabili dai cittadini. L'aumento del prelievo fiscale ha un effetto restrittivo sulla domanda globale. Se l'ammontare dell'imposte che gravano sul reddito...

NOI Blog: Consiglio Comunale Giovedì 21 Marzo, questa la nostra opinione. Quanto detto, quanto sentito..

23.03.2013 12:14

Consiglio Comunale Giovedì 21 Marzo. La nostra opinione. Quanto detto, quanto sentito..

  Noi Gorgonzola. La sera di Giovedì 21 Marzo, abbiamo assistito alla prosecuzione del C.C. di Lunedì 18 e abbiamo molto apprezzato l'intervento del consigliere comunale MOLINELLI STEFANO (Capogruppo Gruppo Misto), condividendone pienamente i principi e le osservazioni, che intervenendo sul...

ATTO DI VERITA' - Parte 2

 

Nel Consiglio comunale del 18 marzo non è passato il 2 atto integrativo alla convenzione del nuovo centro sportivo. Per questo motivo nel proseguo del consiglio comunale di questa stasera viene riproposto un nuovo 2° atto aggiuntivo al quale sono state apportate alcune modifiche per Noi molto importanti:

- la nostra battaglia iniziata con la raccolta firme del maggio 2012 ha avuto esito positivo. La struttura di copertura lamellare del Centro Sportivo di Via Pastore resterà dov’è. Il centro resterà attivo. E’ una bella vittoria per tutti i cittadini.


- E’ stato anche impedito di applicare in maniera arbitraria il monopolio sulle attività sportive esistenti nel territorio comunale, riconfermando il principio di una sana libera concorrenza come esistente nella convenzione del 2009.

- E’ stata anche eliminata la richiesta di rilascio della fideiussione bancaria da parte del Comune a favore dell’ operatore, affinché questo si potesse finanziare presso il sistema bancario  per la realizzazione dei campi da tennis.

Viene  spontanea una riflessione sul “veloce cambiamento di posizione” da parte dell’Amministrazione dopo una semplice opposizione nel Consiglio del 18 marzo ultimo scorso. Vi spieghiamo:

-  con il 1° ed il 2° atto aggiuntivo il Comune di fatto avrebbe concesso all’operatore la struttura lamellare di Via Pastore di proprietà pubblica; diverse fideiussioni bancarie (bloccando le già ristrette risorse disponibili); l’esclusiva degli sport su Gorgonzola ed infine la realizzazione e lo sfruttamento di impianti produttivi di energie rinnovabili (elettrica  e termica) fino al 2040. Ci sembrano troppe concessioni verso un unico soggetto!

 

Secondo Noi, la realizzazione del nuovo centro non giustifica tutti questi benefit, mentre ai cittadini si raddoppia la pressione tributaria procapite che passa da €211 nel 2008 a €518 nel 2012. Un esempio è  l’ aumento dell’IMU alle seconde case, alle attività produttive e commerciali in un momento di grande difficoltà.

 

-La convenzione del 2009 del nuovo centro sportivo, inoltre, stabilisce che Il reperimento delle risorse finanziarie a integrale copertura dei fabbisogni relativi alla realizzazione dello stesso centro sia a carico del concessionario. Ci fa pensare il fatto che l’operatore concessionario ricorra al Comune per garantirsi questi finanziamenti, anche alla luce del PEF (piano economico finanziario) da lui presentato: non ha forse sufficiente liquidità?

Stasera in consiglio comunale nel nuovo 2° atto integrativo si prevede oltre all’approvazione del crono programma che permetterà all’operatore di ricevere i soldi per quanto ha realizzato e sta costruendo, si discuterà anche della concessione per quello che è diventato, secondo noi, una specie di core business: le energie rinnovabili.

Già nel 1° atto aggiuntivo si era concesso il fotovoltaico e ora la possibilità di cogenerare. Noi siamo dell’idea che il Comune debba trovare nuove redditività, per non continuare a tassare sempre il cittadino. La produzione di energie rinnovabili può dare questo tipo di apporto. Allora perché l’Amministrazione e il consiglio comunale non hanno pensato già a maggio a sfruttare questa possibilità?

Speriamo che stasera si consideri l’opportunità di trattare per ricevere una parte degli utili derivanti. La partecipazione agli utili che si ricavano dalla semplice produzione di energia è a nostro avviso un’ ottimo modo per ottenere delle entrate al Comune. 

Per fare ciò però Noi chiediamo trasparenza:  nel PEF presentato dall’operatore non c’è alcun riferimento ai costi e agli utili che ricaverà da questi investimenti. Ci sembra una dimenticanza rilevante e quindi si faccia chiarezza anche a questo riguardo.

Sempre per trasparenza vorremmo capire perché non è stato ratificata la delibera del 7 maggio 2012.

In conclusione ci auguriamo che da questo Consiglio comunale derivino maggiore chiarezza e trasparenza su quanto è avvenuto e dovrà avvenire riguardo al centro sportivo; un rapporto con l’operatore più equilibrato e che si possa portare a termine l’opera senza ulteriori appesantimenti sulla collettività e sull’operatore. Sarebbe più saggio portare a termine bene quanto esistente piuttosto che continuare ad ingigantire il centro sportivo.

 

 

ATTO DI VERITA'

 

Lunedì prossimo 18 Marzo e’ possibile che si tenga l’ultimo Consiglio Comunale di questa Amministrazione. Nell’ordine del giorno é prevista la discussione dell’ennesima integrazione alla convenzione sul nuovo centro sportivo. Questo punto è un nodo cruciale.

Già da maggio scorso, con la raccolta firme  a difesa del Centro sportivo di via Pastore, Noi Gorgonzola ha segnalato il  disagio più che giustificato degli abitanti del quartiere  e soprattutto alcuni disequilibri negli accordi con il nuovo centro sportivo, mettendo in discussione le scelte fatte da questa amministrazione e dal consiglio comunale. Se lunedì la serata si svolgerà regolarmente,  ci sarà un dibattito aperto e quanto da Noi notato sarà ancora più chiaro.

Sembra verosimile che parte della maggioranza e dell’opposizione non vogliano far proseguire l’amministrazione Baldi,  nel qual caso sorge spontaneo un  dubbio:  stanno forse coglien

do l’occasione della crisi di Giunta per rimandare di fatto la scottante questione?

Secondo Noi è giusto informare i cittadini  in maniera chiara e ufficiale attraverso il consiglio comunale su quanto sta emergendo in questi atti aggiuntivi. Si evidenzierebbero così anche le posizioni dei gruppi politici e le responsabilità in maniera trasparente. Diversamente se non si avrà più occasione di esaminarli, l’argomento rischia di diventare un cavallo di battaglia elettorale con giravolte interpretative e opportunistiche.

Per Noi sarebbe un atto di verità e trasparenza che la discussione sul secondo atto aggiuntivo sia sostenuta in Consiglio comunale.

Desideriamo quindi esporvi alcuni fatti.

A gennaio, Noi Gorgonzola ha chiesto al neoconsigliere S. Molinelli di presentare in Consiglio un’interpellanza che aggiornasse sullo stato del nuovo centro sportivo e sul perché ci fossero dei rallentamenti sui lavori. L’ interpellanza è stata protocollata il 17 gennaio 2013 per essere discussa nel preannunciato Consiglio comunale del 28 gennaio scorso. Guarda caso l’assemblea viene rimandata al 18 febbraio  e giovedì 24 gennaio sul settimanale di Gorgonzola esce un articolo che risponde di fatto all’interpellanza e segnala il superamento di “molti intoppi”, ma non di quali.

Il 18 febbraio, l’assessore e vicesindaco M. Pedercini se n’è va via prima della fine del Consiglio. Sebbene fosse mezzanotte, il Sindaco ha cercato di discutere velocemente l’atto aggiuntivo alla convenzione del centro sportivo, affermando:“E’un atto molto formale e molto poco sostanziale”.  A parte che secondo Noi per chi serve lo Stato la forma è anche sostanza, il secondo atto aggiuntivo in esame ha un bel po’ di argomenti importanti e sostanziali ed insieme al primo hanno implicazioni gestionali amministrative per il Comune e per il centro sportivo che così impostate non condividiamo perché condizionanti in maniera significativa il futuro destino dei cittadini e della prossima Amministrazione.

In quell’occasione è emersa una verità importante ed è a verbale: il primo atto aggiuntivo approvato il 7 maggio 2012 a cui si collega il secondo atto in discussione, non è stato ratificato dalle parti. A questo punto, la minoranza con il gruppo misto hanno deciso di rinviare la seduta al 4 marzo.

L’ ingiustificata assenza degli Assessori e della gran parte dei consiglieri PDL al consiglio del 4 marzo diventa maggiormente grave e vi spiego il perché.

E’ necessaria una breve premessa relativa al primo atto aggiuntivo approvato il 7 maggio 2012 che stabiliva tra i diversi argomenti quanto segue:

1-      la realizzazione dei campi da tennis senza spese aggiuntive per l’amministrazione comunale (definendo la dislocazione dei campi da tennis dal centro sportivo di via Pastore a quello nuovo) e ulteriori migliorie ai campi da calcio per un importo considerevole.

2-      La realizzazione di un impianto solare fotovoltaico (oggi visibile nel parcheggio a fianco al centro sportivo) come contrappeso per l’equilibrio economico finanziario della Concessione a favore del gestore del centro.

3-      Approvava la sottoscrizione futura della bozza del secondo atto aggiuntivo in oggetto, oggi in consiglio comunale.

Nell’interesse di tutti i cittadini, vorremmo da questa amministrazione e da tutto il consiglio alcune risposte:

1-    l’atto integrativo del 7 maggio scorso non essendo stato ratificato rende l’atto inesistente?

2-    Di conseguenza anche la proposta del secondo atto aggiuntivo  si rende inapplicabile?

3-    Le opere relative al fotovoltaico del centro sportivo situate su proprietà comunale sono state a questo punto realizzate senza autorizzazione?

4-    Come si risolve questa questione “formale”?

5-    Non sarebbe il caso di rinegoziare il tutto, rimodulando i pesi dell’accordo che sembra “sfuggito di mano” all’Amministrazione?

 

Esistono secondo Noi delle criticità irrisolte e non analizzate chiaramente sul nuovo Centro Sportivo. Dei problemi che non possiamo permetterci di non affrontare. Chiediamo alle forze politiche in consiglio di evidenziarli e discuterli per rendere chiari tempi e modi con cui sia possibile proseguire i lavori del Centro sportivo.

 

Sorprende, anzi abbaglia in merito l’assenza di comunicazione da parte dell’Amministrazione, l’assenza di trasparenza, su quanto venga gestito per conto della Comunità. Il silenzio assordante dell’opposizione non é certo di minore rilevanza. Noi ci chiediamo il perché di tutto questo! 

 

Vorremmo capire fino in fondo le scelte, i loro criteri e il grado di Servizio che portano a noi tutti. E’ per questo che auspichiamo una discussione aperta e chiara in Consiglio Comunale, senza che tutto venga sepolto dietro il paravento di disaccordi e vedute difformi che hanno il solo scopo di procrastinare decisioni resesi difficili o “insostenibili”.

 

 

 


NOI: PARTECIPANDO, POSSIAMO

 

Mi sono sempre considerata “una cittadina a servizio dei cittadini” e sebbene la politica mi abbia deluso, credo fermamente che non si possa annullarla, ma cambiarla, se la si segue e si partecipa. Un anno fa, aprii il mio blog elvirafaenza.blogspot.it  con il post, Il coraggio di partecipare e di creare, in cui esprimevo il desiderio di dialogare con le persone, di condividere un pensiero e una speranza, cercando di superare il senso di sconforto, rabbia e impotenza  di fronte ad una crisi economica conclamata, al crollo della politica e alla mancanza di rappresentatività  dei cittadini nei partiti.

Il percorso intrapreso prosegue con determinazione  e  convinzione che la partecipazione dei cittadini alla vita politica  sia l’unica soluzione per rinnovare la realtà che ci circonda. Ciascuno deve seguire le proprie inclinazioni: chi esprimendo le proprie opinioni, chi a costituire associazioni, chi comitati, chi impegnandosi nella fondazione di nuovi movimenti civici, per dare un forte segnale di cambiamento e di costruzione per il bene comune. Si deve fare rete, condividendo e coinvolgendo attraverso l’ ascolto e il dialogo, fondamentali insieme all’amore per le persone, per il bene e per il bello.

Non voglio e non posso arrendermi al disgusto, allo sconforto, al disorientamento generale, perché  credo – insieme ad altri - ancora nei valori dell’onestà, della libertà, della dignità  della persona, della famiglia, del lavoro e dell’amore per il mio Paese. In Italia ci sono ancora uomini e donne per bene.

Credo che le persone facciano la differenza. Credo che ciascuno abbia delle doti da offrire al bene comune. Bisogna ricostruire il ponte che collega la vita reale con chi ci deve rappresentare. Come farlo? Ripartendo dal basso, da noi cittadini, protagonisti del nostro futuro.

La politica deve essere semplice, trasparente,  coerente e di buonsenso.

Noi Gorgonzola, il movimento civico che vuole presentarsi alle prossime elezioni amministrative e di cui sono uno dei fondatori, parte da questi presupposti.

Elvira Faenza

Noi Gorgonzola

EMAIL: noigorgonzola@gmail.com

FB: Noi Gorgonzola
TW: @noigorgo

Superare il corto circuito

 

Leggendo i giornali e ascoltando gli incontri pubblici mi sono  composta un quadro abbastanza chiaro della situazione politica. Esistono tre livelli paralleli.

Il primo è  la base, cioè i cittadini, gli elettori.  Siamo molto delusi e spesso non ci riconosciamo più nei partiti. Lo sconforto nasce dalla speranza di un cambiamento di rotta della politica e della sua gestione, dell’economia e del lavoro, che purtroppo l’attuale classe politica non ha realizzato. Crediamo ancora nei “valori” e cerchiamo di trasmetterli ai nostri figli; quei valori che  i politici hanno tradito per auto sostenersi, allontanandosi - sempre più - da ciò che serve ai cittadini per “vivere”.

Nel mezzo troviamo i vertici di partito, quei “camaleonti” che hanno contribuito a impedire la realizzazione  degli obiettivi cui li avevamo delegati e che oggi  non ammettono la propria sconfitta, il danno causato e non vogliono cedere il passo al nuovo. Questo non permette né il miglioramento della situazione né un reale ricambio.

Infine il capo, colui che ha dato vita al movimento o dovrebbe rappresentare il partito e di fatto impone le proprie direttive senza essere più collegato alla sua base elettorale,  sembrando sempre più  sconnesso, spesso in contraddizione e perdendo la sua legittimazione.

 

Questa stratificazione parallela e divergente è assolutamente applicabile sia a sinistra che a destra.  Basta osservare quanto sta avvenendo nel PDL o nel PD o nel IDV, per fare alcuni esempi. Questa si chiama crisi dei partiti. Il modello dei partiti è scaduto. E’ una crisi anche di leadership. Corto circuito!

 

Purtroppo la politica non può sparire..allora come si fa? Si autorizza la violenza o la dittatura? Si sceglie una certa area politica perché apparentemente meno invischiata? L'astensionismo? Ricordiamoci che l'indifferenza ha contribuito a far sentire autorizzata "l'oligarchia" a utilizzare i soldi di tutti per fini personali, per finanziarsi, a sprecare e a creare l'orribile realtà di oggi.

La risposta è nella partecipazione, nell'impegno civico a costruire dal basso una realtà nuova. Diversamente permettiamo "loro", ai disonesti, agli approfittatori, ai"camaleonti" e ai "regnanti" di scorrazzare in lungo e in largo; diversamente siamo responsabili di un mondo illiberale, iniquo, povero e senza speranza per i nostri figli.

Elvira Faenza: "So io qual'è il mio habitat"

Risposta al Sindaco Dott. Walter Baldi, 18 Febbraio 2012

 

Non credo proprio che i miei “vecchi compagni di viaggio” siano in grado di capire quale sia il mio “habitat naturale”, perché non comprendono quale sia veramente il loro.  Diversamente avrebbero compiuto quel cambiamento nella gestione della cosa pubblica che tanti elettori, del PDL e del centrodestra come  me, hanno creduto finalmente realizzabile a Gorgonzola con la vittoria del 2008. Così non è avvenuto: sono subentrati i soliti giochi di potere, gli interessi e le brame di visibilità per arrivare alla realizzazione delle grandi opere, che per molti anni legheranno mani e piedi della nostra città.  La prima grande opera è il cimitero “monumentale”. La maggioranza dei cittadini non lo approva e lo ritiene esagerato; la seconda riguarda il tanto amato e atteso nuovo centro sportivo. Il progetto di quest’ultimo è stato talmente ampliato dall’Assessore di competenza per cui si stanno evidenziando degli squilibri che non possono essere assolutamente trascurati. A causa di ciò chi sta realizzando l’opera e la gestirà, avendo pochi capitali, deve ricorrere al credito bancario. Il Comune sta dando crescenti garanzie alle banche, anche tramite fideiussioni, affinché l’operatore ottenga i prestiti e possa proseguire i lavori. In secondo luogo sono crescenti da parte dell’operatore anche le richieste di maggiore redditività con l’ampliamento di attività produttive collaterali, come ad esempio la cogenerazione.

Rispondo al sindaco Baldi e non solo a Lui, che non è ciò che è più conveniente, più sicuro o più popolare a muovere le mie azioni e quelle di Noi Gorgonzola, ma ciò che è più giusto per risolvere i problemi attuali della città, per rappresentare nel miglior modo possibile i cittadini, per essere coerenti ai propri principi.

Elvira Faenza

Noi Gorgonzola

Votare è scegliere. Scegliere è partecipare.

 

A pochi giorni dalle elezioni la crisi della politica e l’antipolitica dilagante sono tra i temi più dibattuti. Ma sappiamo cos’è esattamente la politica da avere la presunzione di poterne fare a meno? Disertare le urne è una risposta realmente efficace? Sono due domande che, da giovane impegnato in politica, mi sento di lanciare come provocazione ai lettori.


La politica permea tutta la società e con essa ci confrontiamo quotidianamente. Tutto è politica. Chi ne rimane indifferente non capisce che essa si occupa di ogni settore della società, per organizzarla al meglio, per mantenere la serenità, per vivere e convivere con gli altri. La politica si occupa della vita sociale, quindi abbiamo tutti il dovere di interessarcene perché ci riguarda direttamente. Molti mestieranti della politica tendono a sporcarla e ridicolizzarla; tutti noi dovremmo aspirare ad amarla.

Ognuno di noi, attraverso il voto, dà un contributo piccolo, ma concretissimo verso ciò che ritiene essere il meglio per il proprio Paese. Se poi si pensa che ci sono state guerre e migliaia di morti per dare a noi, oggi, quel “potere” sul mondo e sulla realtà, è veramente terribile non usufruirne, nella consapevolezza che è dalla diversità di idee, dal confronto sulle differenti prospettive con cui si guarda alla vita e alla società che scaturisce il meglio per una collettività organizzata di persone, un meglio che è, dunque, sintesi dei contrari.

La cosa peggiore è chiamarsi fuori, non votare, delegare ad altri decisioni fondamentali che riguardano la nostra vita. È troppo importante per lasciarla in balia di scelte altrui senza esprimere una nostra posizione. Ponzio Pilato se ne è lavato le mani e la folla ha scelto Barabba. La folla sceglie sempre Barabba. Non commettiamo lo stesso errore.

 

Filippo Porta

 

 

 

 

PMI & Imprese: Noi crediamo nello sviluppo e abbiamo la volontà di avviarlo.

 

 

La recente manifestazione di Rete Imprese Italia, formazione che riunisce le maggiori Associazioni di Artigianato, Commercio e Piccole e Medie Imprese con circa 2 milioni di aziende, ha messo in rilievo i problemi che assillano i lavoratori dei settori rappresentati, quali ad esempio la pressione fiscale, l’accesso al credito, la contrazione dei consumi. Ha inoltre denunciato che "in Italia ogni minuto muore un'impresa", sottolineando la gravità della situazione attuale.

Condividiamo la posizione del presidente Sangalli di non chiedere “aiuti” alla politica, al futuro Governo che sarà tra breve eletto, ma “strumenti” per riattivare l’economia e dare ossigeno ad un settore che rappresenta il 58% degli occupati in Italia e produce il 62% del PIL.

Condividiamo la necessità di legalità, di coerenza e continuità nell’azione politica, di innovazione e sviluppo culturale e turistico.

Le proposte presentate per il livello nazionale non sono evidentemente trasferibili in toto su quello locale, ma alcune cose certamente sì. E' questione di idee, strategia e di volontà. Anche Gorgonzola risente della crisi e ha le sue difficoltà: per ogni insegna che si spegne, muore una parte di città.

Fino ad oggi non c’è stata una politica commerciale per Gorgonzola, ma iniziative sporadiche e poco efficaci a fronteggiare un mercato in difficoltà ed ora in recessione. L’ IMU sui fabbricati non ha certo aiutato il settore.

Noi Gorgonzola vuole porre delle basi solide su cui costruire uno sviluppo che coinvolga tutte le forze produttive della città e contribuire fattivamente ad un progetto di lungo periodo con un’azione coordinata e strutturata.

Crediamo nello sviluppo e abbiamo la volontà di avviarlo.

 

Dario Papini

Noi Gorgonzola

NOI: Crediamo nello sviluppo e abbiamo la volontà di avviarlo.

Data: 23.07.2014

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Data: 21.07.2014

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Data: 20.07.2014

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IL COMUNE E IL GIOCO D'AZZARDO

 

I tempi sono difficili. I soldi disponibili sempre meno: perché non tentare la fortuna?

Così, tra il serio e il faceto può nascere una dipendenza pericolosa: il gioco d’azzardo.

Le stime sul giro d’affari nel 2012 sono impressionanti: 100 miliardi di euro in Italia che rappresentano il 4% del PIL ( fonte: Scuola delle buone pratiche) . Né si può rimanere indifferenti al racconto sui quotidiani dei drammi umani causati da questa “ malattia”: persone e famiglie intere sul lastrico, suicidi, usura, illegalità.

Il fenomeno è in aumento, così come le nefaste conseguenze derivanti (microcriminalità e criminalità organizzata).

Proprio di recente è stato presentato un Manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo, a cui hanno aderito già 63 Comuni.  La proposta non vuole censurare in sé il gioco, ma tentare di regolamentarlo a livello nazionale e limitare i danni con la creazione di reti tra enti, attività di prevenzione e controlli da parte delle amministrazioni comunali per garantire maggiore benessere e sicurezza sul territorio, ad esempio consentendo ai comuni e alle autonomie locali di dare il parere preventivo e vincolante per l’installazione dei giochi d’azzardo e di  verificare  l'effettiva  corrispondenza tra  gestore  e  intestatario  legale dell’attività.

A nostro avviso il Comune di Gorgonzola dovrebbe partecipare a una simile iniziativa che riteniamo lodevole perché diretta a tutelare i cittadini, i giovani e le fasce più deboli della collettività, favorendo la legalità.

 

Elvira Faenza

 

E. Faenza: Il Comune e il gioco d'azzardo

Data: 15.02.2013

Autore: anonimo

Oggetto: riflessione

La società civile può e deve attuare una rivoluzione culturale che impedisca a poche persone che controllano il potere (egoisti ed avidi) di impoverire la Nazione. Bisogna battersi per evitare il degrado sociale.
Complimenti a chi porta avanti iniziative che hanno una valenza di altruismo e solidarietà per le persone più deboli ed indifese.

Data: 15.02.2013

Autore: francio

Oggetto: IMPOSTA SUI GIOCHI

Ogni Stato moderno si propone tra i propri obiettivi lo sviluppo del reddito nazionale,talvolta tramite una programmazione economica ed altre volte tramite una politica economica rivolta a creare gli stimoli necessari per accentuare detto sviluppo.
La tassa sui giochi che rappresenta circa 11 miliardi di entrate per lo Stato , muove un giro d'affari forse per cento miliardi.
Ma come per i derivati adoperati dalle banche non crea valore: uno perde ed uno vince; si sposta la posta puntata dalla mano destra alla mano sinistra . Il banco vince sempre a discapito di tutti e tutto.Ma come dicevo non si crea valore ma solo illusione di poter vincere qualche miseria di euro e nel frattempo si perde tempo , soldi e stima in se stessi. Dall'illusione di poter vincere si passa alla distruzione di persone e delle famiglie ad esse collegate.Quando uno Stato civile non sa più cosa tassare perchè è alla canna del gas con il suo debito pubblico chiede, ai cittadini meno evoluti e più deboli, di giocarsi la loro vita sulla ruota della fortuna . Mors tua vita mea!
Peccato che questa gente poi resta a carico della collettività e chi gestisce il gioco intanto si è impossessato dei beni altrui.
Purtroppo tutto ciò non avviene con una pistola puntata alla tempia ma su basi VOLONTARIE!
Chi gestisce i giochi ( politici ed oligarchici ) sempre più ricchi e tanta brava gente ma stupida sempre più povera!
Forse è l'ora di dire basta!

ERS nel C6, edilizia convenzionata a Gorgonzola: ma a vantaggio di chi?

Semplicità e trasparenza: due principi fondamentali che ispirano la nostra azione politica e posizione sulla questione dell’edilizia convenzionata nel comparto C6, in discussione in questo periodo in consiglio comunale.

A nostro avviso, l’operatore che ha acquisito i terreni deve costruire la quota di edilizia convenzionata, prestabilita dal Comune, il quale ne gestisce l’attribuzione a quei cittadini che desiderano una casa, ma non ci riescono con mezzi  normali e autonomi. Il Comune emette un bando di gara secondo criteri di legalità, imparzialità e oggettività e si crea una graduatoria.

La questione è: le cooperative private sì o no nell’edilizia convenzionata? Innanzitutto spieghiamo  che in generale queste operano scegliendo i propri soci. Non siamo contrari alla loro esistenza qualora siano in grado di acquisire un terreno, costituirsi, costruire e portare a termine il compito prefissato. Non concordiamo quando queste, usando la politica, comprano e rivendono appartamenti a prezzi agevolati, pretendendo di subentrare all’operatore che ha acquistato a  costo pieno.

In questo caso, se la cooperativa acquista a prezzo agevolato dall’operatore per rivendere ai cittadini, chi paga la differenza di prezzo? L’ operatore? Il Comune e quindi tutta la collettività sopperiscono allo scarto? Le cooperative hanno comunque dei costi di costituzione e di gestione che i soci pagano: quanto incidono sul prezzo di vendita? Ci si chiede a questo punto: sono davvero necessarie e convenienti? In conclusione, ci sono dei meandri che a nostro avviso è meglio evitare proprio per quei principi che inizialmente abbiamo citato.

In consiglio comunale oggi ci sono qualche assessore  e consigliere comunale che hanno un vivo e diretto interesse sulla questione. E’ rinomata la connivenza della politica con le cooperative. Per anni i politici hanno utilizzato questo mezzo per lavorare e crearsi un bacino di voti. E’ tempo di cambiare questa mentalità e questo sistema che è iniquo nei confronti dei cittadini.

 

Elvira Faenza

Noi Gorgonzola

ERS a Gorgonzola: a vantaggio di chi?

Data: 12.12.2013

Autore: Nicholas Fleacher

Oggetto: loan offer

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Data: 10.02.2013

Autore: francio

Oggetto: prezzo politico

La politica dei prezzi molteplici viene effettuata dalla classe dirigente allo scopo di favorire certe classi sociali o dati gruppi della collettività a carico di altri . Infatti, il prezzo pubblico permette di far pagare ad alcuni utenti del servizio un prezzo inferiore al costo marginale ed ad altri utenti un prezzo superiore.
Nell’edilizia convenzionata in realtà ci sono due distinti prelievi :chi paga il bene ad un prezzo inferiore al costo perché l’onere differenziale è a carico di altri, beneficia di un sussidio e gode di un prezzo politico;
chi paga lo stesso bene ad un prezzo superiore al costo, sostanzialmente subisce una maggiorazione il cui provento va a favore dell’impresa di costruzione. Ma la copertura dei costi, comunque, avviene sempre nell’ambito dello stesso gruppo di utenti e non si dovrebbe riverberare su altri soggetti che non usufruiscono di questi servizi.
Cosa succede se nella gestione di questo prezzo politico si inserisce la Cooperativa come centro di smistamento delle domande e regolatore delle offerte?
Studiamoci i programmi dei candidati sindaci e vediamo come trattano il conflitto d’interessi e il concetto di Trasparenza!

Data: 30.01.2013

Autore: anonimo

Oggetto: verità nascoste

La verità è che le Cooperative non hanno i soldi per comprare il terreno e costruire ed allora vogliono che gli acquirenti dell'edilizia convenzionata passino ESCLUSIVAMENTE da loro per l'assegnazione delle unità immobiliari.
Loro fanno da filtro, da esattori, da maneggioni, da regolatori.... insomma pilotano le assegnazioni e ci fanno ...la cresta?!?!
Ma chi sono costui?
non è l' ora di finirla di rubare a piene mani?
Brava Signora li denunci queste schifezze!
grazie

Data: 26.01.2013

Autore: francio

Oggetto: cooperative

L'UTILITA' per gli amministratori dell'utilizzo delle cooperative?
Facendo un tuffo nella storia dividiamo lo stato in Monopolista e Democratico.
Nel primo caso la classe sociale è al Governo della cosa pubblica ed attua politiche esclusivamente a favore degli appartenenti alla propria classe.Nel secondo caso si tende a massimizzare l'utilità per tutta la collettività.
Nel primo caso interessa l'aumento del reddito della classe al potere anche se proviene dal reddito della collettività e ciò anche se il reddito nazionale nel suo complesso si riduce.
Nel secondo caso si massimizza il benessere di tutta la collettività.
Le cooperative a Gorgonzola massimizzano il benessere per tuta la collettività?o sono un feudo di pochi politici indistintamente della maggioranza o della minoranza?
Signora Faenza in questi anni di democrazia costituzionale come può essere che si applicano ancora regole di epoca antica ove chi amministra a Gorgonzola si dimentica chi siamo e utilizza le leggi a suo piacimento?
La ringrazio vivamente se Lei volesse vigilare per affermare i principi di democrazia costituzionale art 3 ove recita:" Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge,senza distinzione ...di condizioni personali e sociale".ciò si chiama uguaglianza sostanziale.
Non rispettare questi principi significa lasciar fare ai politici lestofanti una rivoluzione che annichilisce le conquiste democratiche.

Gazzetta della Martesana, 31 Dicembre 2012

 

 

Nell'ultimo Consiglio Comunale del 28 Dicembre, rinviato per la mancanza del numero legale, per l'ennesima volta si è rimandato il punto sulle variazioni al regolamento per l'edilizia convenzionata ERS presente nel prossimo nuovo comparto residenziale C6  a nord di Gorgonzola. L'ennesima speculazione che pagheremo a rate nel tempo. Ecco la breve cronaca apparsa sul settimanale.

NOI abbiamo le idee chiare sull'argomento e cercheremo di farle sentire. Come sempre cominceremo dalla base. Come sempre, cominceremo dai cittadini. La nostra base.

Noi Gorgonzola.

 

 

 

PATTO DI STABILITA' - Atto secondo

Come si era detto nel precedente articolo la risoluzione del problema del patto di stabilità deve essere  ricercata nell’allentamento dei vincoli fissati per gli Enti Locali e nella modifica strutturale delle regole del Patto.

Da alcuni anni, per mitigare il Patto di stabilità,

1.    le calamità naturali;

2.    i grandi eventi;

3.    le risorse provenienti dalla UE

sono escluse come voci di entrata e di spesa dal saldo finanziario, utilizzato ai fini della verifica del rispetto del patto di stabilità e da poco tempo anche:

4- le commissioni straordinarie per la gestione dei comuni commissariati per mafie relativamente a spese in conto capitale;

5-    la progettazione ed esecuzione del censimento;

6-    i comuni dissestati della provincia dell’Aquila (causa terremoto).

 

La legge di stabilità potenzia il ruolo delle Regioni all’ interno dei propri enti locali.

La Regione può intervenire:

a-     autorizzando gli enti locali aventi sede nel proprio territorio a peggiorare il loro saldo  programmatico attraverso un aumento dei pagamenti in conto capitale a fronte del contestuale miglioramento di pari importo dell’obiettivo programmatico della regione stessa in termini di cassa o di competenza ( c.d. Patto Regionale Verticale); volendo esemplificare al massimo avviene una compensazione di voci di entrate e spesa tra diversi comuni.

b-    rimodulando gli obiettivi posti dal legislatore nazionali per gli enti locali del proprio territorio in relazione alle diverse situazioni finanziarie esistenti, fermo restando l’obiettivo complessivamente determinato per gli stessi enti locali ( c.d. Patto regionale orizzontale ). Es. Comune che non ha bisogno regala i suoi diritti ad altri comuni deficitari e viceversa.

Nel 2011, la regionalizzazione si è dimostrata uno strumento utile per limitare gli effetti negativi del Patto.

Inoltre, nel triennio 2012/2014, l’istituto della regionalizzazione del Patto di stabilità interno è stato rafforzato , con la possibilità per le Regioni di definire regole a livello Regionale, anche diverse da quelle nazionali, a partire dal 2013 e di introdurre parametri per premiare gli investimenti in conto capitale.

Inoltre, entro due anni, è stata prevista l’applicazione del Patto di stabilità interno a tutti gli enti locali. Mentre negli anni scorsi gli enti locali soggetti al patto di stabilità interno erano le Regioni, le provincie e i comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti. ( Si considera la popolazione residente a determinate date , secondo i dati ISTAT ).

Quindi nei prossimi  due anni , triplicherà il numero degli enti soggetti al Patto di stabilità interno in Lombardia.

Da 468 Enti Locali a 1.557. I Comuni passano da 455 a 1544 .

Una approfondita analisi del provvedimento di regionalizzazione del Patto di stabilità interno conferma la drammaticità del problema dei ritardati pagamenti alle imprese che realizzano i lavori pubblici, provocato dal Patto di stabilità.

Secondo l’Associazione Nazionale Costruttori Edili: “da una parte cresce la dimensione finanziaria dei pagamenti bloccati dal Patto ( almeno 3,4 miliardi di euro di risorse che gli enti hanno in cassa sono bloccati ) e, dall’altra , si amplia la diffusione del problema dei ritardati pagamenti tra le amministrazioni locali ( più di tre quarti degli enti locali hanno bloccato i pagamenti, pur avendo fondi in cassa, per via del Patto ).”

La Regionalizzazione potrebbe migliorare l’efficacia del sistema dei pagamenti da parte degli enti locali, perché può liberare a costo zero, per le Imprese e per la Pubblica Amministrazione, una parte significativa delle somme dovute alle imprese, con l’autorizzazione del Ministero dell’Economia. Quindi in un’ottica di medio periodo , può dare maggiore sostenibilità alla finanza locale.

Una maggiore gestione del patto su base territoriale consentirebbe di ridurre la rigidità del sistema e di ottimizzare la ripartizione delle quote di indebitamento tra amministrazioni locali.

Per raggiungere tale scopo occorre anche un ruolo regionale adeguatamente valorizzato ed una programmazione in grado di tener conto delle differenti caratteristiche dei suoi destinatari.

 

I brevi accenni sopradetti relativamente  alle difficoltà che le amministrazioni pubbliche incontrano nell’applicare tale Patto interno ha scatenato in questi anni la rabbia dei Sindaci.

Tali sindaci hanno ribattezzato il Patto di stabilità in “PATTO DI STUPIDITA'”.

Minacciano di dimettersi in massa per salvare i Comuni e salvare l’Italia! ed alla  manifestazione a Milano del 22 novembre 2012 hanno partecipano i Sindaci di tutti gli schieramenti politici .

Cercano di evitare che il patto di stabilità e il taglio dei trasferimenti portino i Comuni italiani al rischio default.

Il collegio dei  revisori del comune di Milano nell’ assestamento del bilancio del 2012 ha consigliato al Comune di Milano di “Limitarsi alle spese obbligatorie”.

Questo argomento è in continuo divenire. Una cosa è certa che ha creato, crea e creerà difficoltà agli Amministratori degli enti locali.

 

Franco Lo Presti

 

 


Fare leva sulla cultura.

Bisogna cercare nuovi punti di partenza, nuovi traguardi da raggiungere per poi da lì ripartire ancora, dove l’arrivo diventa un nuovo punto di partenza, in una sorta d’interminabile ricerca di miglioramento, di noi stessi negli altri. Ma cosa dobbiamo cercare di nuovo una volta arrivati?

Dobbiamo ritrovare la nostra CULTURA, la nostra base di umano sapere. La storia ce lo insegna: moltissimi personaggi hanno subito molto per quello che sono state le loro idee, il loro modo di porsi, la loro voglia di condividere un ideale, aldilà del farlo semplicemente approvare o conoscere. Ebbene, tutti questi personaggi sono tutti, chi più chi meno, personaggi della cultura. Cultura sociale, politica, storica, umanistica. Non è un caso che proprio loro abbiano pagato più di tutti, tra mille angherie, abusi, ingiustizie e umiliazioni. E sai perché? Perché la cultura è il luogo dove veramente risiede la rivoluzione. Perché la cultura è il luogo dove risiedono le IDEE. Quali? Le idee che danno fastidio agli uomini che hanno il potere.

Di esempi se ne potrebbero fare tanti ma desidero prenderne uno vicino a Noi, proprio il tuo, Elvira. Con il lavoro svolto all’assessorato alla cultura, sei la dimostrazione di quanto ho appena sopra espresso. Hai dato fastidio, non sei stata al gioco, ai cambiamenti di rotta improvvisi e molto spesso ingiustificati, hai chiesto il perché, hai voluto vedere, hai detto di no, hai tenuto fede al programma condiviso con i cittadini, hai cercato trasparenza in un mondo di uomini grigi abituati a giocare col potere e con le persone oneste. Per colpa delle tue idee, o grazie ad esse, hai conosciuto invidia e falsità, odio e rancore, emarginazione e offesa. Ma rimani una donna libera, senza un padrone e senza un partito che ti ordina cosa fare quando si trova distante dal cittadino e non sa più come comunicare con esso. Per colpa delle tue idee, o grazie ad esse, hai conosciuto e stai conoscendo la gente comune della tua città, quella che ti apprezza, che ti ferma per strada e ti sprona ad andare avanti, fossero solo anche un manciata di cinque o poco più. Grazie alla coerenza nelle tue idee stai lavorando con un gruppo di persone nuove, fresche, giovani, preparate, sincere, piene di entusiasmo e immuni al dilagante opportunismo. Persone animate dal merito e dalla voglia di cambiare. Questa si chiama rivoluzione civica.

La politica di oggi ha perso questa rivoluzione culturale. Ha dissipato millenni di lotte, di battaglie, di urla nel vento e di coraggio, molto spesso provenienti dalle genti più povere. Oggi bisogna ritornare a fare leva sulla cultura ripartendo dalle cose semplici, dalle idee, senza aver timore che possano far male, che possano costruire più che demolire. L’essere umano ha in sé il seme e la terra per progredire e crescere realizzando ciò che comunemente viene chiamato FUTURO. In realtà il futuro è semplicemente il nostro domani. La terra che lasceremo alle generazioni che verranno dopo di noi.

Stiamo vivendo una guerra silenziosa, una guerra condotta senza armi, che progredisce ogni giorno con la paura, la disperazione, con l’atomica della rassegnazione. L’unica "arma letale” da usare è la cultura. Usiamola senza paura, anche se molto spesso è sentita come diversità. A NOI piace sentirsi diversi. E’ nella diversità che si trova l’unicità della persona. Se insegneremo ai giovani ad usare meglio e di più la risorsa della cultura, il nostro tempo ritornerà a essere un tempo di pace. Riportiamo la politica ad essere cosa buona, semplice, civile e per tutti.

Lorenzo Campi

Argomento: Fare leva sulla Cultura.

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Patto di stabilità. Quali problemi per i comuni?

E’ notizia sempre più frequente quella della ribellione dei Sindaci sulla questione del PATTO di STABILITA’ a cui i Comuni con più di 5.000 abitanti sono assoggettati.

 Vorremmo spiegare meglio ai cittadini di cosa si tratta in maniera graduale.

Il Patto di stabilità interno è stato introdotto in seguito all’adesione al patto di stabilità e crescita stipulato il 16 e il 17 giugno 1997 ad Amsterdam. Questo obbliga lo Stato  a diminuire il finanziamento in disavanzo delle spese e a conseguire una riduzione tra il rapporto della situazione debitoria ed il prodotto interno lordo. In seguito con legge 23/12/1998 n.  448 ( legge finanziaria dello Stato 1999 ) è stato deliberato il Patto di Stabilità Interno.

Il PATTO di STABILITA’ è l’insieme di regole con cui  i Comuni , le Provincie e le Regioni vengono chiamate a concorrere al risanamento dei conti pubblici.

Con le vari leggi finanziari, annualmente, il legislatore ha definito l’obbiettivo di risparmio per il comparto dei Comuni, traducendolo in un obiettivo per ciascun Ente.

Negli anni le norme sono cambiate di continuo e ciò a reso sempre più difficile per i Comuni effettuare investimenti ed onorare impegni di spesa pur avendo le risorse a disposizione.

Quindi il forte irrigidimento delle condizioni del patto di stabilità interno ha esasperato il problema dei ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione e del blocco degli investimenti degli Enti Locali.

Determinando una situazione di forte sofferenza per le Imprese che effettuano i lavori conto degli Enti Locali.

La vigente normativa stabilisce che, ai fini della determinazione degli obiettivi, l’Ente deve tenere per base i risultati raggiunti nel 2007, tramite il saldo tra entrate finali e spese finali.

Le SANZIONI per il mancato rispetto del patto di stabilità sono molto pesanti:

1)   Riduzione del contributo dovuto dal Ministero dell’interno per l’anno successivo.

2)   Divieto di ricorrere all’indebitamento.

3)   Divieto di assumere personale a qualsiasi titolo.

4)   E tante altri casi di eguale onere per gli Enti.

Pertanto la risoluzione del problema del patto di stabilità deve essere  ricercata nell’allentamento dei vincoli fissati per gli Enti Locali e nella modifica strutturale delle regole del Patto.

 

Franco Lo Presti

Argomento: Patto di stabilità

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Gazzetta della Martesana 19/11/12

L’Intervista VERSO le elezioni

Elvira Faenza (Noi Gorgonzola)

“Il vero cambiamento deve partire da noi”

 

Il voto è sempre più vicino, e in città già da tempo si pensa alle prossime elezioni Amministrative. E, contestualmente, prosegue il nostro “viaggio” nella politica cittadina in vista alla prossima primavera. Quando, oltre alle forze politiche già conosciute da tempo e attualmente rappresentate in Consiglio Comunale, gli elettori troveranno anche altre realtà, nate magari da poco ma già molto attive sul territorio. Una di queste è Noi Gorgonzola, movimento uscito allo scoperto con la questione del centro sportivo di via Pastore e rappresentato, in qualità di portavoce, da Elvira Faenza, ex assessore della Giunta Baldi.

Dalla sala della Giunta alla creazione di un movimento civico che si candiderà alle prossima Amministrative. Elvira Faenza, ex assessore dell’Esecutivo Baldi ed ex coordinatore del PdL cittadino, è tra i promotori di Noi Gorgonzola, una delle novità della prossima tornata elettorale.

Partiamo da Noi Gorgonzola: come è nata l’idea del movimento?

“Siamo “usciti allo scoperto” quando è venuta fuori la vicenda del centro sportivo di via Pastore. Ma in realtà eravamo già nati  in precedenza. L’idea principale è quella di realizzare un cambiamento nella politica, che secondo noi deve ripartire dai cittadini”.

Un’idea ambiziosa, come pensate di poterla realizzare?

“Crediamo molto nella partecipazione: se i cittadini sono i primi a mettersi in gioco, ciascuno secondo le proprie competenze e disponibilità, allora la politica può svoltare davvero. Il grosso cambiamento parte da noi”.

Come descriverebbe il gruppo?

“Siamo piuttosto  eterogenei, sia per età che per competenze. Ci sono giovani e persone alla prima esperienza nella politica, che però si mettono al servizio nel gruppo di lavoro con le proprie peculiarità. Non siamo un gruppo chiuso, anzi cerchiamo sempre forze nuove: abbiamo un sito www.noigorgonzola.it, un pagina in Facebook, un profilo in Twitter e una mail con cui la gente può entrare in contatto con Noi”.

Facciamo un salto indietro: come giudica la sua esperienza in Giunta?

“Inizialmente molto positiva, ci eravamo dati degli obiettivi e li stavamo perseguendo. Il resto è rimasto interrotto..”.

Cosa si è rotto?

“Come avevo già avuto modo di dire allora, ho sempre amato una gestione della politica basata sulla meritocrazia, e i giochini politici non mi sono mai piaciuti. E’ stato l’esempio di come sia facile distruggere in pochi istanti il lavoro fatto in lungo tempo”.

E con il PdL?

“Anche in questo caso non ho condiviso alcune scelte, anche a livello nazionale, tant’è che non ho più nemmeno la tessera del partito”.

Rimpiange di non aver portato a termine qualcosa in particolare?

“Il museo dell’Alimentazione senza dubbio. Però abbiamo ancora un punto di partenza per valorizzare alcuni aspetti della nostra città”.

Tornando all’oggi, quali sono i vostri obiettivi?

“Il nostro programma non sarà complicatissimo: è inutile fare 150 pagine di proposte che poi non si possono realizzare. L’idea è quella di valorizzare alcuni aspetti della città e sfruttare le opportunità che ci saranno, prima fra tutte l’Expo. E poi,le manutenzioni, spesso trascurate per dare maggiore attenzione ai grandi progetti”.

Avete già parlato con qualche forza politica per eventuali alleanze?

“Al momento no. Non faremo conti matematici o armate Brancaleone per cercare di avere una manciata di voti in più. Il dialogo  aperto con tutti, nonostante l’ispirazione resti quella liberale e moderata, ma potremmo anche andare per conto nostro”.

Con Elvira Faenza candidato sindaco?

“(ride) Io per adesso sono solo una portavoce e il mio impegno è per il gruppo. Se poi insieme so deciderà che il mio nome è quello giusto ci penseremo”.

 

(gtm) Garella Tomaso - Gazzetta della Martesana

Argomento: "Il vero cambiamento deve partire da noi"

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Si scrive "Smart City", si legge Città sostenibile.

La scorsa settimana, si è tenuta a Rimini un'importante fiera dedicata alle tecnologie legate allo sfruttamento delle fonti rinnovabili, l'Ecomondo. Tema principale della fiera e' stato la sostenibilità delle nostre città attraverso lo sfruttamento di ciò che noi consideriamo non più utile. Oltre all'ormai noto sfruttamento della risorsa solare o eolica, vi sono stati esempi di province virtuose, come Bolzano e Trento dove hanno fatto delle loro eco risorse, i rifiuti, motivo di crescita del proprio territorio. Sostenibilità e' anche sinonimo di sviluppo definita come Green Enonomy, attività lavorative nel settore agricolo, manifatturiero, amministrativo dei servizi e delle attività di ricerca e sviluppo che contribuiscono sostanzialmente nell'opera di salvaguardia o ripristino della qualità ambientale. Per dare dei riferimenti, il 39,5% delle professioni censite dall'ISTAT sono oggi oggetto di una riconversione verde, 227 mila nuove assunzioni verdi sul mercato nel 2011, 670M€ il giro d'affari del riciclaggio dei rifiuti in Italia. Perché non sostenere Gorgonzola? Noi crediamo nella sostenibilita' come opportunità di sviluppo e crescita. Un esempio potrebbe essere lo sfruttamento della ormai certa e inevitabile cava, vista oggi come elemento deturpante con un progetto eco sostenibile. L'iniziativa avrebbe una sicura ripercussione positiva per l'occupazione.

 

Marco Chechi

 

Superare il corto circuito.

Leggendo i giornali e ascoltando gli incontri pubblici mi sono  composta un quadro abbastanza chiaro della situazione politica. Esistono tre livelli paralleli.

 

Il primo è  la base, cioè i cittadini, gli elettori.  Siamo molto delusi e spesso non ci riconosciamo più nei partiti. Lo sconforto nasce dalla speranza di un cambiamento di rotta della politica e della sua gestione, dell’economia e del lavoro, che purtroppo l’attuale classe politica non ha realizzato. Crediamo ancora nei “valori” e cerchiamo di trasmetterli ai nostri figli; quei valori che  i politici hanno tradito per auto sostenersi, allontanandosi - sempre più - da ciò che serve ai cittadini per “vivere”.

Nel mezzo troviamo i vertici di partito, quei “camaleonti” che hanno contribuito a impedire la realizzazione  degli obiettivi cui li avevamo delegati e che oggi  non ammettono la propria sconfitta, il danno causato e non vogliono cedere il passo al nuovo. Questo non permette né il miglioramento della situazione né un reale ricambio.

Infine il capo, colui che ha dato vita al movimento o dovrebbe rappresentare il partito e di fatto impone le proprie direttive senza essere più collegato alla sua base elettorale,  sembrando sempre più  sconnesso, spesso in contraddizione e perdendo la sua legittimazione.

 

Questa stratificazione parallela e divergente è assolutamente applicabile sia a sinistra che a destra.  Basta osservare quanto sta avvenendo nel PDL o nel PD o nel IDV, per fare alcuni esempi. Questa si chiama crisi dei partiti. Il modello dei partiti è scaduto. E’ una crisi anche di leadership. Corto circuito!

 

Purtroppo la politica non può sparire..allora come si fa? Si autorizza la violenza o la dittatura? Si sceglie una certa area politica perché apparentemente meno invischiata? L'astensionismo? Ricordiamoci che l'indifferenza ha contribuito a far sentire autorizzata "l'oligarchia" a utilizzare i soldi di tutti per fini personali, per finanziarsi, a sprecare e a creare l'orribile realtà di oggi.

La risposta è nella partecipazione, nell'impegno civico a costruire dal basso una realtà nuova. Diversamente permettiamo "loro", ai disonesti, agli approfittatori, ai"camaleonti" e ai "regnanti" di scorrazzare in lungo e in largo; diversamente siamo responsabili di un mondo illiberale, iniquo, povero e senza speranza per i nostri figli.

 

Se noi cittadini ci muoviamo, ci adoperiamo, partecipiamo abbiamo l’opportunità di dare un nuovo impulso alla politica, per la ricerca di un nuovo modello di rappresentanza democratica, più diretta ( e non mi riferisco alle inflazionate primarie), per  la formazione di nuovi movimenti che possano meglio interpretare le nostre necessità e quelle del nostro paese. Imprenditori e lavoratori, associazioni e semplici cittadini insieme per ricostruire.

Dobbiamo unire le forze (non chiudendoci in ristrette categorie) per creare delle alternative che possano governare con la saggezza del buon padre di famiglia, con efficienza e trasparenza, per il bene di tutti e per ridare sviluppo e lavoro.

 

Elvira Faenza

Noi Gorgonzola

Argomento: Superare il corto circuito.

Data: 16.11.2012

Autore: Stefano

Oggetto: Incontro: PdL, quale futuro?

Elvira, ciao. Sai che da molto tempo non sono più solito scrivere sui blog. Li seguo, li leggo ma non intervengo. Complimenti per questo sito e per questa tua discesa in campo. Devo dire che ce l'aspettavamo in molti. Menomale: è arrivata.

Colgo l'occasione di questo tuo scritto per spiegare bene quanto accaduto l'altra sera al Centro Intergenerazionale di Gorgonzola all'incontro aperto a tutti su "PdL, quale futuro?".
Oggi sulle pagine di Radar 42/2012 è uscito un commento al mio intervento, definito polemico, con un titolo che porta a pensare male, non corretto, ossia "Molinelli: il malgoverno di Baldi". scriverò al giornale per far rettificare l'espressione involontariamente, forse, pubblicata sbagliata.
Tu, con altri pochi amici, eri presente. Hai ascoltato. Anche tu, come me, parte lesa di questo PdL. Tu non sei intervenuta e penso che abbia fatto bene a non farlo. Mentre io ho espresso alcune mie opinioni derivate dalle parole che ho ascoltato in sala e indirizzate esclusivamente ai rappresentanti politici, assessori e consiglieri, del PdL presenti, senza far riferimento alcuno al sindaco o alla sua coalizione. Non era la sua serata. Non è corretto parlare degli assenti.
Questo il mio intervento, non l'ho neppure "corretto", te lo pubblico così come sono state le mie parole in presa diretta.

Titolo dell'articolo e parte del testo apparso sul precedente Radar 40/2012

INCONTRO
"Il PDL, quale futuro?"
".. .. Il momento sarà semplice e informale: non ci saranno ospiti prestigiosi, soltanto un relatore al quale sarà affidata la conduzione della serata, nella quale ciascuno potrà esprimere il proprio parere. L'invito è riservato a tutti e la porta resterà aperta per tutti".

Così è stato: incontro informale e aperto ai cittadini, per discutere sul e del futuro del PdL. Moderatore: il consigliere provinciale Dott. Avv. Giulio Gallera.

Intervento Molinelli Stefano

<Ringrazio Giulio (Gallera) per essere presente e tutti i partecipanti dei comuni limitrofi e non. Ma, con tutto il rispetto, qui si parla di Milano, di Pessano, di Cernusco, di Vignate, ma non si parla di Gorgonzola. E qui siamo i padroni di casa, siamo a Gorgonzola.
Giulio, stasera ci si chiede e si vuole esaminare il perchè del distacco, dell'aumento della sfiducia tra i cittadini e la Politica.
Io, in 5 esempi, che traggo dalle tue stesse parole dette stasera, vorrei dare la mia umile e personale lettura del perchè succede questo, e la vorrei dare per quanto riguarda il discorso locale. In meno di 5 minuti, se riesco anche 4. Sarò sintetico. Lapidario.

esempio1
Hai detto che è da criminali, parole tue Giulio, bloccare lo sviluppo delle attività produttive, non investire sul lavoro, sullo sviluppo.
Qui è stato fatto.

esempio2
Giulio, hai detto che è da irresponsabili aumentare il costo del suolo pubblico per gli ambulanti / i commercianti.
Qui è stato fatto.

esempio3
Giulio, hai portato un esempio di Milano per la raccolta firme contro "l'Area C" con cittadini che con la loro carta d'identità hanno appoggiato il dissenso, la protesta, pur magari non avendo la stessa ideologia politica, pur firmando sotto le bandiere del PdL che non hanno mai votato. Hai esaltato questo esempio di partecipazione come estremamente positivo e determinante per rimanere vicini ai cittadini dalla parte della buona politica.
Anche qui questa azione di partecipazione è accaduta , per esempio parlo delle oltre 300 firme raccolte per il Centro Sportivo di Via Pastore, ma non è stata neppure accolta, ascoltata o rispettata. Anzi è stata "offesa", presa in giro, addirittura derisa, ma non dalle opposizioni ma dal gruppo del primo partito eletto a Gorgonzola.

esempio4
Giulio, hai detto che bisogna evitare i doppi o tripli incarichi, che bisogna evitare di avere un posto di lavoro garantito dalla politica, o che arrivi dalla amicizia politica - col rischio che questo favore prima o poi diventi una cambiale da riscuotere, e i fatti cronaca dimostrano che il favore diventa un pagherò che prima o poi viene sempre riscosso..e sappiamo come avviene il "pagamento"...
Ebbene, qui è stato fatto.

esempio5
Ora, Giulio, pronuncerò una serie di "parole", aggettivi, magari ti potranno sembrare volgari e me ne scuso in anticipo. Ecco le parole, uscite da un'unica pagina pubblicitaria:
TROMBATI
GUFI
DISFATTISTI
MASOCHISTI ( GODETE se le cose vanno male..)
SFIGATI
MORTI
RECICLATI
CIECHI
BRUTTI
OTTUSI
PURGATI
BUGIARDI
QUATTRO GATTI SFIGATI
OTTUSI (suggerito da Domenico Mancuso, al mio fianco)
...e poi il gran finale di intelligenza e rispetto: IL GESTO DELL'OMBRELLO IN CONSIGLIO COMUNALE, al quale nessuno degli esponenti del PdL, vice-sindaco, assessori e consiglieri, ha preso le distanze, ha denunciato, ha rimediato, ha preso una seria posizione..TUTTI si sono limitati ad accettarlo con una buona e sonora dose di sorrisi / risate. In Consiglio Comunale..ci pensi Giulio?..di fronte ai cittadini..dal PdL.

Giulio, tu ora penserai che tutto questo sia successo con un'amministrazione di sinistra?
No, caro Giulio, questo è ciò che ha fatto, e sta facendo, un'amministrazione di centro destra governata dal PdL, partito di maggioranza relativa a Gorgonzola. Primo partito cittadino nel 2008. Questo a Gorgonzola.
Forse è il caso che tu lo sappia prima di esporti sul territorio.

Ebbene oggi io, che sono un normale cittadino interessato e coinvolto dalla politica, io che non vivo di politica ma del mio lavoro, con sacrifici e immani difficoltà, sono qui stasera a metterci la faccia come sempre ho fatto, ma a mettercela per davvero non come molti altri, troppi, che parlano alle spalle senza mai esporsi prima, ma solo dopo, a giochi avvenuti. Sono qui non dalla parte sbagliata, ossia dalla parte di chi "pigia i bottoni", ma dalla parte buona, ossia quella dei cittadini, della gente semplice, e mi attenderei una sola parola dal partito che mi amministra ed è presente in questa sala:
HO SBAGLIATO / ABBIAMO SBAGLIATO.
VORREI UN PO' DI UMILTA', DI AUTOANALISI VERA E SINCERA, E NON D'OCCASIONE, D'OPPORTUNITA'.

E non parlo degli assenti, non è educato, non è corretto. Walter Baldi non è il mio sindaco. Il mio sindaco era del PdL, era Matteo Pedercini. Nessun altro. ERA, oggi non lo è più. Questa serata è per il PdL, non per altre forze politiche della coalizione.
(infatti il sindaco non è presente).
Quindi dicevo... solo con questa umile ammissione di ERRORE potremmo "forse" VOLTARE PAGINA e RIAVVICINARE persone e idee, RIATTIVARE un vero riformismo, un vero rinnovamento del nostro centro-destra.

Oggi Giulio, e concludo, nascono a Gorgonzola, come da tante altre parti, liste civiche ricche di persone per bene, appassionate di politica, ricche di cittadini che vogliono impegnarsi IN PRIMA PERSONA per voler cambiare le cose..seguendo anche le ideologie ma con buon senso..non con abnegazione..con SENSO CIVICO.
E sai Giulio come queste liste civiche, queste persone, qui a Gorgonzola vengono accolte dal primo partito di maggioranza?

....lascio passare una trentina di secondi in silenzio in tutta la sala...

COL NULLA...SILENZIO ASSOLUTO...e vengono additate, offese come "liste civiche camuffate da partiti", questo è stato dichiarato in un giornale locale in un'intervista proprio del tuo pupillo, dal nostro vice-sindaco Matteo Pedercini.

Oggi qui a Gorgonzola nascono le liste civiche per mantenere ALTA LA DIGNITA' del pensiero moderato, liberale e liberista del centro-destra.

Bisogna sempre ricordare che, e ne sono convinto sempre di più, che è vero che ai cittadini serve la politica, ma alla politica servono i cittadini ..che ascoltano..che scelgono..che decidono...che VOTANO.
Tutto qui. E si vorrebbe essere rispettati.
Grazie.

PS: 37 presenti in sala
1 consigliere provinciale di Milano, Dott. Avv.Gallera Giulio
7 del PdL locale (Pedercini, Carrozza, Camerata, Vittorio e Claudia Pauciullo, Magri e Germinario)
6 "cittadini interessati e coinvolti" dalla politica (Stefano Fabbri, Franco Quaglia, Domenico Mancuso, Stefano Molinelli , Franco Lo Presti e Elvira Faenza)
23 cittadini-esponenti politici delle sezioni locali di Cernusco S/N, Vignate, Pessano, e di altri 2 o 3 comuni confinanti. >
FINE
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Ciao, grazie per lo spazio concessomi.
Stefano Molinelli
stefano.molinelli@gmail.com

Radar 41/2012

A. F

Intervista a Elvira Faenza.

Nel variegato panorama che si sta delineando in vista delle elezioni amministrative del 2013, compare “Noi Gorgonzola”, il movimento creato dall’ex assessore del Pdl Elvira Faenza.

“Noi Gorgonzola è un movimento civico che non ha partiti alle spalle – chiarisce Elvira Faenza – formato da cittadini che hanno voglia di partecipare e cambiare la politica. Io ho sempre creduto nella partecipazione e mi sono sempre considerata una cittadina al servizio dei cittadini. Chiunque volesse aderire può farsi avanti.

 

L’obiettivo sono le elezioni 2013…

“sì stiamo lavorando sul programma perché crediamo ci siano delle opportunità, prima di tutte l’Expo 2015. È un’occasione che la nostra città dele cogliere al volo, anche perché è centrata sul tema dell’alimentazione”.

 

Siete una lista civica in concorrenza con altre liste civiche. Cosa vi differenzia?

“La connotazione di Ipg in ambito politico è chiara. Bisognerebbe vedere cosa propone dal punto di vista del programma. Se ci fossero delle convergenze, non mi precludo alleanze”.

 

Come vi collocate nel panorama politico?

“Siamo di area moderata e liberale. Difficile parlare di sinistra e destra. Non rispondono più a quello che i cittadini desiderano. In questo momento di confusione bisognerebbe ritrovare esempio e ispirazione dai grandi statisti che hanno fatto l’Italia. Un cambiamento ci vuole ma ci vorrà del tempo”.

 

Lei è stata una coordinatrice di Forza Italia. Cosa l’aveva convinta allora e cosa non la convince oggi?

“Credo molto nel liberismo, nella persona. A quel tempo speravo che si portasse avanti un’idea di quel genere. Purtroppo, sono arrivati al governo ma non hanno portato avanti quel rinnovamento in cui speravo: uno Stato più moderno e meno sprecone”.

 

Una delusione che è nata prima però, quando è uscita dalla giunta…

“Ero molto determinata a portare avanti un progetto per Gorgonzola, che apparentemente era condiviso. Ci sono state delusioni personali più che politiche. Io rimango convinta che si debba rimanere vicini ai cittadini, lavorare per loro.”

 

Un giudizio su questa amministrazione?

“Non voglio esprimere giudizi. I cittadini sono in grado di comprendere bene. La nascita di liste e movimenti indica che c’è un malumore diffuso…”.

 

Un giudizio negativo…

“Ci sono degli ambiti dove evidentemente questa amministrazione non è riuscita a interpretare i bisogni dei cittadini”.

 

Se dovessero chiedervi delle alleanze?

“Ora è assolutamente prematuro. Non credo ad accordi fatti sui numeri. C’è chi li sta già facendo, ma è un approccio sbagliato”.

 

Un paio di questioni da affrontare subito…

“Penso alla manutenzione di strade e scuole. Penso alla riqualificazione del centro. Penso alla questione delle sviluppo economico. Sia questa amministrazione sia il centrosinistra non hanno pensato a questo aspetto: una città senza commercio e attività produttive muore, rimane un dormitorio. Gorgonzola è una città molto vivace, che merita di svilupparsi, soprattutto per i giovani”.

Chi vuole contattarvi come può fare?

“Abbiamo una pagina facebook (it-it.facebook.com/noi.gorgonzola), un indirizzo mail (noigorgonzolamail@.com) e poi c’è il mio blog: http//elvirafaenza.blogspot.it/”.

Argomento: Intervista a Elvira Faenza

Data: 06.11.2013

Autore: Rodrigo Luli

Oggetto: prestito

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Ripartiamo dai giovani.

Giovani. Se ne parla tanto. Qualche volta si dice che siano una risorsa da valorizzare, altre volte che sono dei bamboccioni, incapaci di assumersi responsabilità, ma anche che sono il simbolo del futuro, del progresso, del domani che è già qui. Strana parabola quella dei giovani italiani. 
Ma partiamo da casa nostra. Qui a Gorgonzola cosa è stato fatto per i giovani? La prima cosa che viene in mente è il centro sportivo. Nonostante non sia ancora stato completato del tutto, finalmente possiamo dire che anche una cittadina come Gorgonzola ha il suo polo sportivo. Sì, ma a che prezzo? L’amministrazione ha scelto di centralizzare ogni sport in un’unica struttura, a discapito dei cittadini che abitano dall’altra parte della città, dato che il centro in via Pastore sarà forse riqualificato come campo da hockey su prato. La domanda sorge spontanea: quanti gorgonzolesi, secondo voi, praticheranno hockey su prato? La logica ci dice molto pochi, in quanto è uno sport nazionalmente poco seguito e frequentato. È pregevole da parte della giunta voler sviluppare nuovi sport nella città, ma forse si dovrebbe tener conto delle reali esigenze della cittadinanza in base ai possibili futuri fruitori. Solo dopo aver fatto questo passaggio logico si possono stanziare risorse per una struttura sportiva nuova che verrà davvero usata e frequentata dai gorgonzolesi, in caso contrario è meglio lasciare un secondo polo sportivo già esistente che funziona e che dà un servizio reale e apprezzato dai cittadini. 
Abbiamo parlato del centro sportivo lungamente perché quasi null’altro è stato fatto in quattro anni e mezzo da questa amministrazione per i giovani. Finché non verranno attuate politiche giovanili serie (creazione di punti di aggregazione e di ritrovo, eventi d’interesse che vedano i giovani protagonisti a livello locale ecc) ci saranno sempre, ad esempio, da una parte, lamentele e segnalazioni di residenti che, giustamente, hanno diritto di riposarsi, e dall’altra, gruppi di giovani altrettanto giustamente hanno diritto di ritrovarsi, chiacchierare e ridere tra loro.
Queste sono le reali esigenze, politiche giovanili, commerciali per la creazione di nuove attrattive ed esercizi sul territorio, politiche industriali per non avere come unica entrata certa per il comune quella facile e comoda delle tasse. Dal 2013 è necessario cambiare rotta; da risorse malamente impiegate per cimiteri faraonici, dispendiosi e inutili per un comune cittadino (vivo), a servizi concreti, reali e fruibili da tutti, alla centralità del cittadino e della famiglia, a una politica che sia il più possibile condivisa basata su 3 parole chiave: efficienza, capacità, trasparenza.
Efficienza significa che ogni unità o settore dell’amministrazione comunale deve lavorare raggiungendo il massimo risultato con le risorse, il tempo e i costi strettamente necessari per attuare tale risultato. Capacità significa competenza nel lavoro e cognizione delle decisioni che si prendono e delle conseguenze che queste porteranno alla città. Trasparenza, infine, significa che il cittadino deve sapere come sono impiegate le risorse e come sta agendo l’amministrazione circa un determinato problema.
Solo così con il contributo e la partecipazione di tutti riusciremo a uscire dalla palude che si è creata in questi anni, a ripristinare la fiducia della gente nella vera politica e a rimetterci sul sentiero della crescita.
Noi siamo pronti a cambiare in tal senso, e voi?

Filippo Porta

Argomento: Ripartiamo dai giovani

Data: 08.11.2012

Autore: Stefano

Oggetto: Ripartiamo dai giovani

Bravo Filippo, un intervento il tuo positivo e propositivo. Dei giovani ne abbiamo bisogno, così come delle loro idee e dei loro disagi. Non bisogna solo demonizzarli. La loro presenza attiva in politica è necessaria. Dobbiamo, insieme a loro, progredire verso una nuova società ricca di meriti ed eccellenze.

 


Disoccupati dopo gli "anta". Il mercato del lavoro non ci perdona.

 

In questi ultimi anni i mass media non fanno altro che porre in evidenza una forte disoccupazione giovanile. Sfortunatamente nessuno prende in considerazine la fascia che va dai 40 anni ai 60 anni. In questo periodo di crisi lavorativa sempre più persone vengono lasciate a casa. Il problema è che una volta superati gli “anta” la 

chance di trovare un nuovo lavoro è praticamente nulla. Questo colpisce quasi tutte le categorie professionali dall’operaio, all’impiegato fino al manager. 
I motivi per i quali non si riesce a trovare lavoro sono molteplici e spesso sono dovuti non solo alla crisi, ma alla “mentalità italiana” troppo ristretta e poco flessibile. Questa si riscontra, purtroppo, in maniera generalizzata.
Non va mai bene: se hai esperienza perché ce l’hai e forse un po’ oltre le aspettative e non sei gestibile; non puoi cambiare settore, perché il mercato del lavoro italiano è rigido e non sei più giovane. 
L’unica prospettiva sembrerebbe quella di mettersi in proprio: non tutti però hanno risparmi necessari per potersi rimettersi in gioco e spesso nella fascia di età tra i 40 e i 50 anni ci sono mamme, papà e single con bambini a carico, con un mutuo da pagare.. Per non parlare del difficile salto culturale da effettuare, da dipendente ad imprenditore! Cosa devono inventarsi queste persone per sopravvivere? 
Chi ha bisogno di lavorare si adatterebbe a qualsiasi cosa pur di rientrare nel mondo del lavoro: l’assistente, il segretario, il commesso, il magazziniere.. ma chi dà loro questa opportunità? Perché l’esperienza non viene più considerata un valore aggiunto, come risultato di un percorso formativo che negli anni fa acquisire capacità professionali e personali di vita utili alla società? 
Che cosa stanno facendo le istituzioni pubbliche per noi over 40? Praticamente niente. I corsi di riqualificazione proposti da AFOL (Agenzia per l’orientamento e la formazione al lavoro) privilegiano i giovani, contrariamente a quello che accade nel resto dell’Europa, dove la Commissione Europea ha pensato di dare delle sovvenzioni alle aziende per incentivare l’assunzione degli over 40. 
Prendiamo in considerazione altre nazioni europee come Olanda e Inghilterra. Anche loro hanno subito gli effetti della crisi, però si sono dimostrati preparati ad affrontare questi problemi. Ad esempio, i job centre in Inghilterra esistono già da 25 anni, dove sia il diciottenne che il sessantenne vengono tenuti in eguale considerazione. 
Da noi invece nelle inserzioni di lavoro si pongono limiti di età che vanno dai 25 ai 35/40 anni…gli altri quindi sono da buttare? Spesso chi si occupa di selezionare il personale in un’azienda ha scarsa professionalità nell’ambito e spesso succede anche nelle agenzie interinali. Vengono assunti giovani, che non hanno la più pallida idea di come si faccia una selezione del personale o a valutare un curriculum, e molto spesso gli ultra-quarantenni si trovano a dover fare i conti con queste persone. Un esempio: vieni chiamato per un’inserzione dove è richiesta l’ottima conoscenza della lingua inglese e francese, ma molto raramente ti viene fatto il colloquio nelle lingue straniere richieste. Il motivo è semplice: spesso le impiegate non conoscono le lingue e quindi come fanno a valutarti o a scartarti? 
E’ noto che la percentuale di disoccupazione nel primo trimestre 2012 era quasi del 11%, ma è maggiore, se si includono “gli scoraggiati”, cioè coloro che non cercano più il lavoro. 
In Italia, con la scusa della crisi è praticamente scomparsa la possibilità di trovare un lavoro a tempo indeterminato, ma si fa una gran fatica anche per il tempo determinato, per soli tre o quattro mesi di lavoro.
La questione “stage” è delicata: sono sempre più utilizzati dalle imprese per sfruttare al massimo i giovani, per sottopagarli, senza dare loro la possibilità di inserirli in un percorso formativo e conseguente impiego. Ovviamente gli over 40 sono esclusi. Chissà come mai queste cose all’estero non succedono! Allora quanta colpa è della crisi e quanta dell’imprenditoria e della politica(inclusi i sindacati) italiane? 
E’ necessaria più flessibilità, meno burocrazia, meno tasse che incentivino le aziende a utilizzare tutte le risorse umane dai più ai meno giovani. Questo significa dare dignità all’essere umano.

Marina Ferappi

Argomento: Disoccupati dopo gli "anta"

Data: 06.11.2013

Autore: Rodrigo Luli

Oggetto: prestito

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GORGONZOLA, C’E’ DI MEGLIO!

Leggendo la rassegna stampa di Gorgonzola mi sono soffermato sull’articolo riguardante una retata anti droga da parte delle forze dell’ordine verso  alcuni giovani, in parte miei coetanei. È proprio questo dato anagrafico che mi spinge a scrivere ora.  Il vedere un coacervo significativo di giovani gorgonzolesi che rubano gioielli in casa per poter spacciare (il tutto spesso all’oscuro dei genitori) ha sicuramente causato un disagio profondo e un senso di smarrimento nell’opinione pubblica.

Si dice che fa più rumore un albero che cade rispetto a una foresta che cresce. Vedo e conosco molti ragazzi che si danno da fare, che lavorano saltuariamente per pagarsi almeno in parte gli studi, altri che rinunciano al sabato sera perché attivi nel volontariato, altri ancora che si divertono senza bisogno di trafugare ori in famiglia e soprattutto senza il bisogno del “droga-party” nel week end. Anche questi sono i giovani gorgonzolesi. Tuttavia l’opinione pubblica e le istituzioni hanno il dovere morale di riflettere sulle ragioni che fanno abbandonare la strada del lavoro e degli studi ad alcuni ragazzi per un “cupio dissolvi”, una sorta di esigenza inconscia di autodistruzione, che li porta verso la delinquenza abituale e il carcere. Sant’Agostino diceva che le parole insegnano, ma sono gli esempi che trascinano. Nel nostro Paese abbiamo bisogno di esempi che devono essere evidenti nella politica, nella famiglia, nella società. Ognuno deve fare la sua parte, solo così attraverso la partecipazione di ciascuno di noi potremo leggere meno brutte pagine di cronaca come quella scritta ad opera di un manipolo di poveri spacciatori.

Filippo Porta

Argomento: Gorgonzola, c'è di meglio.

Data: 06.11.2013

Autore: Rodrigo Luli

Oggetto: prestito

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04.10.2012 20:15

Ripartiamo dai giovani

  RIPARTIAMO DAI GIOVANI Giovani. Se ne parla tanto. Qualche volta si dice che siano una risorsa da valorizzare, altre volte che sono dei bamboccioni, incapaci di assumersi responsabilità, ma anche che sono il simbolo del futuro, del progresso, del domani che è già qui. Strana parabola...
29.09.2012 15:52

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