
Ripartiamo dai giovani
RIPARTIAMO DAI GIOVANI
Giovani. Se ne parla tanto. Qualche volta si dice che siano una risorsa da valorizzare, altre volte che sono dei bamboccioni, incapaci di assumersi responsabilità, ma anche che sono il simbolo del futuro, del progresso, del domani che è già qui. Strana parabola quella dei giovani italiani.
Ma partiamo da casa nostra. Qui a Gorgonzola cosa è stato fatto per i giovani? La prima cosa che viene in mente è il centro sportivo. Nonostante non sia ancora stato completato del tutto, finalmente possiamo dire che anche una cittadina come Gorgonzola ha il suo polo sportivo. Sì, ma a che prezzo? L’amministrazione ha scelto di centralizzare ogni sport in un’unica struttura, a discapito dei cittadini che abitano dall’altra parte della città, dato che il centro in via Pastore sarà forse riqualificato come campo da hockey su prato. La domanda sorge spontanea: quanti gorgonzolesi, secondo voi, praticheranno hockey su prato? La logica ci dice molto pochi, in quanto è uno sport nazionalmente poco seguito e frequentato. È pregevole da parte della giunta voler sviluppare nuovi sport nella città, ma forse si dovrebbe tener conto delle reali esigenze della cittadinanza in base ai possibili futuri fruitori. Solo dopo aver fatto questo passaggio logico si possono stanziare risorse per una struttura sportiva nuova che verrà davvero usata e frequentata dai gorgonzolesi, in caso contrario è meglio lasciare un secondo polo sportivo già esistente che funziona e che dà un servizio reale e apprezzato dai cittadini.
Abbiamo parlato del centro sportivo lungamente perché quasi null’altro è stato fatto in quattro anni e mezzo da questa amministrazione per i giovani. Finché non verranno attuate politiche giovanili serie (creazione di punti di aggregazione e di ritrovo, eventi d’interesse che vedano i giovani protagonisti a livello locale ecc) ci saranno sempre, ad esempio, da una parte, lamentele e segnalazioni di residenti che, giustamente, hanno diritto di riposarsi, e dall’altra, gruppi di giovani altrettanto giustamente hanno diritto di ritrovarsi, chiacchierare e ridere tra loro.
Queste sono le reali esigenze, politiche giovanili, commerciali per la creazione di nuove attrattive ed esercizi sul territorio, politiche industriali per non avere come unica entrata certa per il comune quella facile e comoda delle tasse. Dal 2013 è necessario cambiare rotta; da risorse malamente impiegate per cimiteri faraonici, dispendiosi e inutili per un comune cittadino (vivo), a servizi concreti, reali e fruibili da tutti, alla centralità del cittadino e della famiglia, a una politica che sia il più possibile condivisa basata su 3 parole chiave: efficienza, capacità, trasparenza.
Efficienza significa che ogni unità o settore dell’amministrazione comunale deve lavorare raggiungendo il massimo risultato con le risorse, il tempo e i costi strettamente necessari per attuare tale risultato. Capacità significa competenza nel lavoro e cognizione delle decisioni che si prendono e delle conseguenze che queste porteranno alla città. Trasparenza, infine, significa che il cittadino deve sapere come sono impiegate le risorse e come sta agendo l’amministrazione circa un determinato problema.
Solo così con il contributo e la partecipazione di tutti riusciremo a uscire dalla palude che si è creata in questi anni, a ripristinare la fiducia della gente nella vera politica e a rimetterci sul sentiero della crescita.
Noi siamo pronti a cambiare in tal senso, e voi?
Filippo Porta
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